“Sono passati 4 anni dalla sparizione del ricercatore Giulio Regeni – fa sapere in una nota il segretario nazionale Maurizio Acerbo (PRC-S.E) – il cui corpo, orrendamente torturato, è stato ritrovato una settimana dopo: da allora i genitori, la sua legale Alessandra Ballerini ed una parte consistente di società italiana non si rassegna a questa morte e chiede alle autorità egiziane verità e giustizia”.
“Il regime di Al Sisi – prosegue la nota – continua a non rispondere: i rapporti diplomatici fra Italia ed Egitto, interrotti all'inizio della vicenda, sono ripresi quasi normalmente anche col pretesto dei venti di guerra che soffiano sui paesi del Nord Africa. Possibile che in nome della ragion di Stato la vicenda di Giulio venga rimossa? Possibile che nonostante l'Egitto non sia un Paese sicuro si continui a deportare dall'Italia persone che hanno compiuto il solo reato di fuggire? Rinnoviamo la richiesta di ritirare l'ambasciatore in Egitto, d’interrompere le relazioni diplomatiche e di rompere gli accordi commerciali fino a quando non saranno resi noti esecutori e mandanti del brutale omicidio. Rinnoviamo la solidarietà politica ed umana con la società civile egiziana che quotidianamente continua a pagare un tributo di sangue in nome degli interessi geopolitici imperialisti”.
Politica - 25 gennaio 2020, 14:21
Quattro anni dalla sparizione di Giulio Regeni ma nessuna rassegnazione
Acerbo (PRC-S.E): "Il regime di Al Sisi continua a non rispondere"
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