Genova - 25 novembre 2019, 12:14

Ferraro (Rifondazione Comunista): "L'unica opera utile in questa regione è la messa in sicurezza del territorio"

Gli fa eco Murru, consigliere comunale del gruppo "Memoria e Futuro" di Vado: "Abbiamo bisogno di investire un piano di messa in sicurezza del territorio degno di questo nome"

Ferraro (Rifondazione Comunista): "L'unica opera utile in questa regione è la messa in sicurezza del territorio"

Dopo le trentasei ore di piogge intensissime su gran parte del territorio ligure, dopo 80 frane, l’allagamento di gran parte di Savona e il crollo di un tratto della carreggiata dell’autostrada A6 Torino – Savona (zona Madonna degli Angeli), così commenta a caldo il Segretario provinciale di Rifondazione Comunista, Fabrizio Ferraro: "Ancora una volta commentiamo i disastri che hanno colpito la Liguria e nella fattispecie la provincia di Savona. Ci sentiamo impotenti di fronte alla potenza della natura, ma siamo consapevoli di quanto siano evidenti le responsabilità di chi, in questi anni, non ha mosso un dito per mettere in sicurezza un territorio che per tanti e tanti decenni è stato vittima della speculazione edilizia e dello sfruttamento intensivo del suolo da parte di una economia, tanto ligure quanto nazionale, tesa a privilegiare l'interesse privato a discapito tanto di quello pubblico". 

"Il forte maltempo che ha colpito la Liguria ha provocato seri danni in buona parte della regione, mettendo in ginocchio soprattutto la nostra provincia: collegamenti interrotti, comuni nell’entroterra isolati, forti mareggiate che hanno lasciato hanno “mangiato” le spiagge e provocato danni sull’Aurelia, fiumi esondati, città allagate e frane che hanno distrutto oltre che le strade provinciali anche un piccolo tratto dell’autostrada A6 all’altezza di Altare. Le alluvioni di 25-30 anni fa trovavano gravi responsabilità nella “politica del cemento” che rendeva più fragile il territorio. Oggi che il clima è purtroppo cambiato a causa del capitalismo e della logica del profitto a dispetto di tutto e di tutti, trasformando i nostri autunni in stagioni delle piogge e dei fenomeni atmosferici devastanti, la nostra regione e la provincia di Savona diventano ancora più fragili". 

"Eppure si continua a parlare di grandi opere e di infrastrutture in un territorio che non distrutto e devastato dall’incuria e dal poco rispetto dell’ambiente. Ci raccontano e ci racconteranno che queste grandi opere sono utili per i collegamenti, mentre il signor Toti un mese fa affermava che “la Liguria ha retto” al maltempo. Ma l’unica opera utile in questa regione è la messa in sicurezza del territorio. Capiamo bene i grandi interessi economici che ci sono dietro la costruzione della Tav, del terzo valico e addirittura della gronda. Ma almeno non ci prendano in giro, perché il profitto è l’unica cosa che gli interessa. Mentre a noi interessa che questa politica del territorio venga invertita e che la Liguria sia attrezzata a resistere bene alle nuove e diverse ondate di maltempo.Il territorio del savonese e la Liguria intera sono ormai lo spettro di una regione che era e deve continuare a rimanere bella in tutti i sensi". 

Gli fa eco il consigliere comunale del gruppo "Memoria e Futuro" di Vado Ligure, Antonio "Tonino" Murru: "Per l’ennesima volta ci risiamo. Ancora disastri degni dei peggiori b-movies hollywoodiani. Autostrade che crollano, frane, esondazioni, mareggiate catastrofiche, erosione, per non dire cancellazione, di spiagge, allagamenti di negozi, cantine, appartamenti. Un elenco infinito che in autunno raggiunge sempre il suo apice, ma che per tutto l’anno ci accompagna con gli stessi eventi, ma in ‘tono minore’. E naturalmente il susseguirsi di conferenze stampa, comitati di gestione emergenza, passerelle politiche, insulti e accuse reciproche tra le due o tre fazioni politiche che a turno negli ultimi trent’anni hanno gestito il potere per conto del neoliberismo, del capitalismo globale. Tutte facce della stessa medaglia, comodamente e indifferentemente intercambiabili tra loro". 

"E alla fine l’affidamento dei lavori di ricostruzione, manutenzione e quant’altro alle solite due o tre grandi aziende (scoprirete informandovi che sono quasi sempre le stesse, direttamente o indirettamente grazie a subappalti generosi e a prestanome volenterosi). Senza mai programmare seriamente una manutenzione ordinaria dell’esistente, senza mai investire in un piano di messa in sicurezza del territorio degno di questo nome. Questa sì è una grande opera di cui avremmo bisogno". 

"I soldi ci sono, se non vengono sprecati in opere faraoniche iniziate vent’anni fa e che si concluderanno tra vent’anni, facendo così lievitare costi e danni sui territori che attraversano, deturpano, distruggono. I soldi ci sono, ma servono solo ad ingrassare le ruote dei meccanismi della corruzione e riempire le tasche di banchieri, padroni e finanziarie internazionali. E ancora l’indifferenza, se non la messa alla gogna, nei confronti di quanti da anni si battono contro questi scempi, contro le colate di cemento sulle coste, l’imbrigliamento dei fiumi, l’abbandono dei boschi e delle colline. Contro quanti, scienziati compresi, dicono che l’ambiente va rispettato, sostenuto, difeso". 

"La cecità nei confronti dei cambiamenti climatici che, ormai con cadenza sempre più ravvicinata, ci mandano segnali chiari della crisi ormai quasi irreversibile in atto. La voracità, l’avidità neoliberista sembra inarrestabile e onnipotente, tutto è concesso e tutto è possibile in nome dei ‘mercati’, fantomatiche entità aliene che decidono tutto, loro sì davvero ‘super-partes’. E nel loro nome niente viene risparmiato, uomini e natura possono essere sopraffatti, travolti, distrutti, uccisi con una violenza senza fine, senza pietà e senza rimorso alcuno".

"Contro tutto questo noi comunisti abbiamo sempre lottato e ancora lottiamo e lotteremo. Con i nostri piccoli mezzi, le nostre poche risorse, le nostre ormai flebili ma limpide voci. I temi dei ‘Fridays for future’ o delle ‘sardine’ sono da sempre al centro delle nostre proposte e del nostro progetto politico. Ma a noi non viene dato da tempo spazio e visibilità mediatiche. Noi ci siamo sempre stati dalla parte dell’ambiente, dei lavoratori, dell’onestà e della questione morale, della salute e della libertà - conclude - Siamo aperti al dialogo e al confronto, allo scambio di idee e pensieri, nel rispetto reciproco. E l’antifascismo fa parte del nostro DNA. Noi c’eravamo, ci siamo e ci saremo". 

Comunicato stampa


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