"L’assessore Cavo è conscia di quanto stia accadendo nella gestione della Fondazione Carlo Felice?". Questo l'interrogativo che pone attraverso una nota stampa il capogruppo di Rete a Sinistra / LiberaMente Liguria Gianni Pastorino che, dati alla mano, ha presentato un’articolata interrogazione alla giunta Toti per far luce su conti (in rosso) e prospettive (incerte) della principale istituzione culturale ligure.
"Portiamo nuovamente la questione in consiglio: così il potere politico che gestisce la regione e il comune di Genova non potrà dire di non sapere, e quindi si assuma tutte le responsabilità del caso. A rischio ci sono centinaia di posti di lavoro e il futuro di un pezzo di storia della Liguria. – spiega Pastorino -. Non sono valutazioni soggettive: abbiamo studiato le carte. Il quadro appare decisamente grave, nonostante tutti gli sforzi sostenuti dai lavoratori attraverso i contratti di solidarietà. Ad esempio, ultimamente l’esposizione debitoria sembra diminuita, ma in apparenza, perché negli ultimi 4 anni si sono generati ulteriori passivi per 9 milioni. Insomma: dietro al nuovo cartellone si profila una situazione esplosiva, stagnante e che non è mai migliorata".
"Dalla relazione della Corte dei Conti emergono criteri gestionali assolutamente discutibili e in alcuni casi inopportuni, o addirittura sconsiderati. Da tempo, come Rete a Sinistra / LiberaMente Liguria, abbiamo messo sull’avviso l’Assessore Cavo – ammonisce Pastorino -. E oggi appare assolutamente incongruo che venga emessa una manifestazione di interesse, poco pubblicizzata, per la copertura della posizione di Direttore Amministrativo a tempo indeterminato, proprio da un gruppo dirigente del tutto screditato e diretto responsabile dei guasti sofferti dal teatro. Nel frattempo non viene attuato il necessario percorso per la stabilizzazione dei precari".
Fra i documenti ufficiali passati al vaglio c’è la II° Relazione Semestrale 2019 del Commissario straordinario del Governo che fotografa, tra le altre cose, i risultati relativi alle performance di mercato e operative: "La Fondazione indica – al 31 dicembre 2018 – ricavi totali per 22,1 milioni di Euro, un risultato inferiore agli obiettivi del Piano di risanamento (-2,33%); effettuate 144 alzate delle 161 preventivate dal piano artistico, con un costo totale per alzata di 136.864,44 Euro: +3,08 rispetto al Piano e +7,75% rispetto al 2017; registrati 76.735 spettatori, con una significativa riduzione (-14,2%) sulla stima iniziale di 89.396 presenze – chiarisce Pastorino, che prosegue –. I ricavi da biglietteria e abbonamenti presentano uno scostamento negativo dell’8,26% rispetto al Piano (2,15 milioni di Euro contro i 2,35 milioni previsti). Il ricavo medio per spettatore, attestandosi sui 28,1 Euro, registra un aumento del 6,88%. Ma attenzione: questi dati, combinati con un tasso di saturazione medio del 27% (533 sedute mediamente occupate su una capienza di 2000 posti), determinando un “ricavo per posto disponibile” di 7,5 Euro circa. A fronte di un “costo per posto disponibile” di poco superiore agli 11 Euro. Il risultato è passivo: infatti, il “margine per posto disponibile” che ne consegue risulta negativo per 3,5 Euro".
"Il sindaco Bucci e l’assessore Cavo dovrebbero intervenire immediatamente – conclude Pastorino -, perché è impossibile che i processi di riorganizzazione siano portati avanti da chi, in questi anni, è stato sordo a ogni tentativo di confronto utile per il risanamento gestionale; aggravando così lo stato dell’istituzione culturale".