Tra Sestri, Multedo e Pegli, da oltre cinque anni, c'è un gruppo valoroso di amici che continua a tener vivo, con immenso orgoglio, il ricordo dell’indimenticabile Andrea Macciò.
Era una fredda domenica pomeriggio, dicembre del 2013, poco prima di Natale, quando uno dei ragazzi più simpatici, conosciuti, amati e benvoluti del Ponente cittadino perse la vita, nel paesino di Stella Corona, sulle alture savonesi.
Al netto delle circostanze tragiche, di cui nessuno, a cominciare dai conoscenti più stretti, oggi per precisa volontà vuole più parlare, la notizia principale fu una sola: che Andrea non c’era più.
Non c’era più per i familiari, per i compagni di una vita, per i colleghi di lavoro, per gli amici calciatori, gli amici di Sestri e Pegli, quelli del ‘Molly’, quelli di ‘Bolla’, quelli del ‘Marmo’, quelli dei mille altri posti dove andavi e lo trovavi, sempre con il sorriso sulle labbra, sempre brillante, sempre con la battuta pronta, l’aneddoto fresco fresco da raccontarti: “Te lo dico solo a te”, e poi scoprivi che quel “solo a te” era almeno una mezza dozzina di persone.
Andrea era un vulcano, un personaggio nel vero senso della parola. E quanto più aveva fatto ‘rumore’ nella breve vita (45 anni appena), grazie al suo carisma e alla sua innata simpatia, tanto più aveva fatto clamore la notizia della sua morte. Assurda, inaccettabile, incomprensibile.
Come per tanti altri ragazzi che troppo presto lo hanno raggiunto, anche per Andrea ci si è mobilitati sin da subito. Chi ha fatto così tanto bene nella propria vita - in termini di buonumore portato, favori resi senza chiedere nulla in cambio, affetto elargito ai quattro angoli della terra - può essere ricordato solamente con la stessa moneta. Facendo altrettanto del bene, elargendo generosità per dire che il cuore enorme e altruista di Andrea è ancora tra noi, è ancora ben vivo, e che le spoglie mortali sono solo una scatola, un involucro, una schietta formula chimica.
Ma sono invece le mani strette, i sorrisi elargiti, le pacche sulle spalle, le barzellette, le spalle porte sulle quali piangere a far grande un uomo. Non l’hanno dimenticato. Non l’hanno dimenticato affatto, gli amici veri.
Il prossimo appuntamento, in memoria di Andrea, è per sabato sera, dalle ore 19, presso il Tower Genova Airport di via Pionieri e Aviatori d’Italia (ex Sheraton). Qui, l’Associazione Amici di Andrea Macciò ha organizzato la ‘Andreaming Summer Night’: cena a buffet, con spettacolo di beneficenza e lotteria con premi, il cui ricavato sarà interamente devoluto a tre nobili cause: Aquile Azzurre Genova, Canile di Monte Contessa e Centro Clinico Nemo di Arenzano. Tutti sono invitati a partecipare.
In scaletta i ‘Pirati dei Caraibi’ Marco Strabilian e Spettro Siffredi, Paolo & Ferdy dei Simon Dietzsche, con la loro dance music anni Settanta e Ottanta, Close Up Magic, con giochi di prestigio da 0 a 99 anni. E, poi, tante risate con i comici Fabrizio Casalino e Carlo Denei, entrambi molto noti anche grazie ai loro successi televisivi. Ulteriori informazioni e aggiornamenti, sulla pagina Facebook degli Amici di Andrea Macciò, bella realtà che da alcuni anni organizza questi eventi di solidarietà.
Andrea non ci sarà. Ma, in fondo in fondo, alla fine di questa storia è come se non fosse mai andato via. Lui che sapeva stare con tutti: l’operaio che si sfonda di pinte al bancone del pub e l’intellettuale che colleziona libri d’arte (che Andrea così abilmente sapeva promuovere, con il suo lavoro di rappresentante editoriale, in particolare della prestigiosa Treccani); la ragazza un po’ sboccata dei ‘quartieri bassi’ e quella fine e altolocata; il ragazzino che esce per la prima volta di casa per fare una serata e il papà di famiglia a cui una sola serata è concessa, in tutta la settimana.
Era il mondo di Andrea: talmente ampio e vario, che la piccola chiesa della Sacra Famiglia di via Case Libertas, per tutti la chiesa di Sant’Alberto, fu incapace di contenere tutti, nel momento del suo commiato.
Oggi fa un immenso dispiacere, anzi fa proprio venire il nodo alla gola, pensare che le spalle di quegli amici, alcune esattamente le stesse, si sono già caricate altri fardelli, strappati così presto ai loro affetti: Ale Villardita e Gianni Gambino.
Ma se è vero che per tutti c’è spazio nel mondo di là, altrettanto vogliamo tenerli stretti ancora a noi, nel mondo di qua. In un ultimo, caloroso, indimenticabile abbraccio. Di quelli utili al cuore, e alle persone che hanno bisogno. C’è una bellissima canzone che fa: “Sono qui per l’amore, per riempire con un secchio il tuo mare”. Il secchio di Andrea è sempre lì, sempre pieno, sempre pronto a essere versato. Per amore verso tutti noi.