L’estate si avvicina, la stagione balneare (nonostante il tempo ancora instabile) è già di fatto iniziata, ma sul litorale del Ponente permangono ancora i problemi. Alcuni tra i principali riguardano la balneabilità.
Nelle ultime settimane lo stop alla balneazione è arrivato piuttosto di frequente, in particolare nel tratto tra Pegli e Multedo. Sospensioni di pochi giorni, ci mancherebbe, ma è giusto chiedersi se siano fatti assolutamente consueti o siano sintomatici di un problema più ampio. Dopo anni di vertenze (e non senza fatica), Pegli ha ottenuto lo scorso anno la balneabilità delle proprie acque, quindi l’attenzione e la volontà di mantenere questo traguardo conseguito sono elevate. Al primo stop da parte di Arpal, è normale che si accenda la lampadina dell’allerta.
Così almeno è per i consiglieri municipali del Movimento 5 Stelle, che di fronte a queste limitazioni in serie hanno proposto una mozione, da inserire nella prossima seduta del Consiglio di piazza Gaggero a Voltri, per chiedere a Iren gli opportuni chiarimenti.
A presentare la richiesta sono il capogruppo Massimo Currò e i suoi colleghi Anna Accornero (che da poco ricopre la carica di vice presidente del Consiglio di Municipio), Fabio Gabutti e Paolo Drago: “Da inizio stagione - scrivono - la balneabilità del litorale pegliese è stata più volte sospesa temporaneamente a causa di valori delle acque non conformi. Inoltre, dai tombini di via Pallavicini, via Opisso e dal Molo Archetti, spesso si percepiscono fortissimi miasmi riportabili a sversamenti di acque nere. Per questo chiediamo al presidente del Municipio VII Ponente, Claudio Chiarotti e a tutta la Giunta Municipale di impegnarsi a convocare Iren e l’assessore all’ambiente del Comune di Genova in Consiglio Municipale, per essere relazionati sugli eventi inquinanti sopracitati e capire quali azioni stiano intraprendendo con la civica amministrazione”.
Il fronte è particolarmente caldo, e si ricollega direttamente anche alla lunga vertenza sui presunti scarichi abusivi nell’alveo del Rio Rexello a Pegli. Su questo fronte, in occasione di una commissione svoltasi a Tursi qualche settimana fa, l’assessore comunale all’Ambiente Matteo Campora ha fatto il punto della situazione e assicurato massimo impegno. Secondo Currò, il quadro rimane ancora complesso: “Ci rendiamo conto - afferma - che la soluzione non sia delle più semplici, però ci aspettavamo qualche risultato in più. L’assessore e Iren hanno informato la Commissione sugli interventi effettuati in questo anno e mezzo. Si parla di circa una settantina di interventi. Noi abbiamo chiesto di poter avere i dettagli dei lavori effettuati”.
Inoltre, prosegue Currò, “ci siamo posti il problema del metodo. Abbiamo suggerito di effettuare, partendo da monte e andando verso valle, in concertazione con Arpal, dei prelievi per individuare a quale altezza inizino gli sversamenti. Questo metodo, utilizzato pure per altri torrenti, permetterebbe di escludere interi gruppi di condomìni non coinvolti dagli sversamenti, per concentrare le forze su zone più specifiche e ristrette. Tale proposta è stata favorevolmente presa in considerazione, tanto che l’assessore Campora ha chiesto a Iren di effettuare le verifiche mediante questa modalità. In più, l’assessore ha proposto a Iren di valutare la possibilità di interventi strutturali, vedi collettore fognario aggiuntivo, che permetta di convogliare le acque inquinanti che contaminano il torrente. Campora ha poi confermato il suo impegno nel continuare con i controlli a tappeto, con l’obiettivo di individuare i responsabili degli scarichi abusivi”.