Sono Gianna Gancia e mi candido per la Lega nella circoscrizione del Nord Ovest per rappresentare nel Parlamento europeo, a Strasburgo, la macroregione cuore industriale dell'Italia.
Sono piemontese di nascita, lombarda di adozione dopo il matrimonio, ligure di destinazione per le vacanze con la famiglia.
Di ogni Regione ho scoperto e apprezzato negli anni differenze, specificità, punti di forza e di eccellenza e situazioni sulle quali occorrono interventi nell'interesse di imprese e famiglie.
Interventi che oramai impongono di andare oltre i confini amministrativi delle singole realtà regionali per portare in Europa un'unica voce: quella dei territori, dell'impresa, del lavoro, del consumatore.
A Strasburgo e a Bruxelles ci sono le competenze e le risorse finanziarie per rispondere ai problemi che ogni giorno si propongono a noi come amministratori pubblici, come imprenditori e, in definitiva, come normali cittadini.
Sono mamma, sono stata imprenditrice giovanissima proiettata al timone dell'azienda di famiglia dopo la scomparsa di mio padre - uomo straordinariamente esemplare -, per cinque anni sono stata Presidente della Provincia di Cuneo, l'ultima eletta direttamente dai Cittadini, e nei successivi cinque, fino a oggi, ho guidato il gruppo della Lega nel Consiglio regionale del Piemonte.
Ciascuna di queste esperienze, umane, professionali e politico-istituzionali, ha rappresentato l'occasione per dialogare con realtà sempre più ampie, con storie sempre diverse, ma tutte ugualmente parti di una sola grande realtà che ha fatto il Miracolo dei decenni passati: quel triangolo industriale fra Torino, Milano e Genova che oggi è triangolo di conoscenza, ricerca, sapere, creatività.
Abbiamo tutte le carte in regola per ripetere, su scala europea, quel Miracolo se sapremo tenere unite, con il Vostro voto, le tre punte di questo triangolo.
Punte da unire con grandi infrastrutture veloci, dal TAV al terzo valico, e da collegare ai mercati mondiali creando un sistema aeroportuale del Nord Ovest che sia ponte con il resto del mondo per moltiplicare turismo ed esportazioni.
Perché con il Nord Ovest unito potremo riprenderci fondi europei che in verità sono i nostri soldi, andando direttamente a Strasburgo e a Bruxelles per dialogare e discutere direttamente i progetti senza più subire bandi e norme scritte da altri. E riportando i nostri soldi a casa eviteremo che gli stessi vengano assegnati a Paesi che, con il consenso di questa euroburocrazia schizofrenica, li usano per portarci via attività storiche e lasciarci senza lavoro.
Per questo il voto del 26 maggio per il Parlamento europeo deve diventare, nell'immaginario di ognuno di noi, un atto importante al pari di eleggere il Parlamento italiano, se non di più: perché stavolta il Nord Ovest potrà portare a Strasburgo non più dei numeri privi della necessaria forza, ma delle persone che hanno vissuto la trincea dell'impresa e dell'amministrazione territoriale che lì andranno con la forza dei vostri numeri e del buon senso delle comunità Piemontesi, Lombarde, Liguri.
Per un'Europa non più cattiva matrigna ma finalmente alleata della prima macroregione italiana.