Nota ufficiale del Siap (sindacato italiano appartenenti polizia) relativa al ricorso depositato, nel dicembre 2016, per il cosiddetto “tempo divisa” a tutela degli operatori di polizia:
In questi giorni, tramite il nostro studio legale, abbiamo sollecitato presso il Tar Liguria, con una seconda istanza di prelievo, la procedura relativa al nostro ricorso depositato nel dicembre 2016, per il c.d. “tempo divisa” a tutela degli operatori di polizia.
Si tratta del primo ricorso su questo argomento presentato da lavoratrici e lavoratori della polizia di stato, e trova fondamento sul precedente pronunciamento della Corte di cassazione, che con la sentenza 7396/2015, ha stabilito che il tempo impiegato dal lavoratore per indossare la divisa sia da considerarsi lavoro effettivo e debba pertanto essere retribuito quando si tratti di un’operazione strettamente necessaria ed obbligatoria per lo svolgimento dell’attività lavorativa.
Ricordiamo quindi, che con questa vertenza il Siap sta lottando per il riconoscimento del diritto a vedersi retribuito il tempo necessario per la vestizione e la svestizione del poliziotto, chiedendone il pagamento come lavoro straordinario o, in subordine, come lavoro ordinario, ovvero:
1) chiedendo la riduzione dell'orario effettivo, in modo da far rientrare il "tempo divisa" nell'orario ordinario;
2) la quantificazione del cd. "tempo tuta" (uniforme) in via equitativa indicandolo in 30 (15 + 15) /40 (20+20) minuti;
3) la condanna dell'amministrazione a pagare gli arretrati degli ultimi cinque anni.
Il Siap, in considerazione della grande adesione al ricorso, e della grande aspettativa della categoria su questo argomento, continuerà a monitorare con attenzione le fasi che seguiranno di questa vertenza.