"Domani sera noi saremo a Pra’ all’assemblea pubblica convocata dai partiti di maggioranza del Municipio Ponente (Pd, Lista Crivello e A Sinistra) per dire no all’ipotizzato trasferimento dei depositi costieri di Carmagnani e Superba da Multedo al porto di Pra’: una scelta profondamente sbagliata e insieme una provocazione rivolta a tutto il ponente genovese", comunica il gruppo del Pd in Regione e Comune.
"Innanzitutto questa proposta di un nuovo riempimento tradisce l’intesa raggiunta con i cittadini e le istituzioni del ponente genovese che stabilisce che i limiti dello sviluppo portuale sono da ricomprendersi tra il rio San Giuliano a ponente e il sesto modulo a levante. Questa intesa, assunta da molto tempo e ribadita recentemente dai Consigli municipale, comunale e regionale sulla base di alcune nostre mozioni, è stato il punto di compromesso raggiunto e non superabile tra l’espansione del porto e lo sviluppo della città. Pensare di fare un riempimento su cui collocare i serbatoi a levante del sesto modulo rappresenta una evidente rottura del patto stabilito tra quel territorio e le sue istituzioni, compresa quella comunale".
"Punto secondo: troviamo che questa scelta interferisca in modo evidente con l’attività di movimentazione delle merci del principale terminal dell’Alto Tirreno. E uno dei presupposti per noi fondamentali in questa discussione è che i depositi siano collocati in un sito il più lontano possibile dall’abitato (e invece, in questo caso, saremmo a meno di 400 metri dalle case di Pra’ e Pegli Lido), ma anche il meno interferente possibile con le attività produttive dell’economia genovese. Mettere in discussione l’attività del terminal di Pra’ è semplicemente una scelta folle. Riteniamo inoltre che se si volesse intraprendere questa strada, che raccoglie tutta la nostra contrarietà, servirebbero tempi lunghissimi, incompatibili sia con il sacrosanto diritto degli abitanti Multedo di vedere finalmente allontanati dal centro abitato questi depositi, sia con le esigenze occupazionali e di sviluppo di Carmagnani e Superba e dei suoi lavoratori. È evidente, infatti, che per quanto si pensi di attivare i poteri derogatori del commissario, questi possono valere per le modalità di affidamento della progettazione e della realizzazione dell’opera, ma non certo per le modalità di autorizzazione che non possono essere bypassate. Se si vuole fare lì occorre promuovere una variante al Piano regolatore portuale vigente, sottoporla a Vas e poi attivare le procedure di Via sul progetto del riempimento. Non basterebbero dieci anni".
"Ricordiamo a tutti - conclude la nota - che il commissario non può derogare dalla norme europee e la Vas e la Via lo sono. Consigliamo al sindaco, anziché di affidarsi a riunioni clandestine che tagliano fuori il territorio e a criteri e procedure oscure che conosce solo lui, di ritornare in Consiglio comunale, di deliberare con il più largo concorso possibile indirizzi chiari a cui attenersi per la scelta del sito e attuare una modalità a lui sconosciuta, che è quella del confronto e della concertazione con le istituzioni che rappresentano il territorio, a partire dai Municipi. Non si può utilizzare la tragedia del ponte Morandi come un pretesto per calpestare ciò che i cittadini del ponente hanno conquistato in anni di lotte".