Sabato 9 febbraio il Pd sarà in piazza con comitati e associazioni per manifestare contro il Registro delle famiglie istituito dalla giunta Bucci nel settembre 2018: l'appuntamento è alle 10.00 in corso Torino, davanti agli uffici dell'anagrafe comunale.
"In un momento storico, sociale ed economico in cui lo sforzo di tutti, a cominciare dalla politica e dalle istituzioni, dovrebbe essere quello di unire, la maggioranza di centrodestra in Comune pensa invece a dividere -scrive il Pd genovese in una nota stampa -. E lo fa a cominciare dall’argomento a cui, a parole, sostiene di tenere di più: quello della famiglia. Da subito ci siamo opposti in Comune all’istituzione del Registro delle famiglie, denunciandone l’assoluta inutilità e l’aspetto discriminatorio, che si è apertamente manifestato con gli ordini del giorno presentati dal centrodestra al bilancio previsionale di Bucci per il 2019/2021, attraverso i quali vengono previsti sgravi e agevolazioni ai nuclei familiari iscritti nel registro, andando di fatto a distinguere famiglie di serie A e di serie B. Non accetteremo mai questa classificazione. Ci stiamo battendo nelle istituzioni, tra i cittadini e a fianco delle tante associazioni e realtà sociali che hanno lanciato come noi l’allarme discriminazione".
Annuncia la sua ersonle presenza ial presidio anche il consigliere regionale Rossetti: "Domani sarò alla manifestazione contro il Registro delle famiglie del Comune di Genova. Un regolamento che discrimina una buona parte dei nuclei familiari genovesi, perché esclude da una serie di agevolazioni e benefici fiscali tutti coloro che non corrispondono all’idea di famiglia che hanno Bucci e la sua maggioranza. È una discriminazione che viola la Costituzione, le leggi nazionali e internazionali sulla tutela dei minori – che sono i più colpiti da questa follia - e che non rispetta neppure le norme sui servizi come la 328/2000. Parliamo di diritti universali che dovrebbero essere riconosciuti a tutti, indipendentemente dalle scelte di vita e che dovrebbero avere come unica discriminante il reddito. Questo regolamento della Giunta genovese, invece, colpisce le fasce più deboli della popolazione e cioè coloro che andrebbero maggiormente aiutati".
"Nel Registro della famiglia ideato da Bucci, infatti, rientrano solo le coppie sposate (con rito concordatario e civile) con figli conviventi: tutti gli altri restano fuori, anche se, maldestramente la Giunta ha tentato di allargare il range delle agevolazioni ad altre realtà che non rientrano in questo “albo” comunale - puntualizza Rossetti -. Restano comunque escluse le famiglie monoparentali come, per esempio, le ragazze madri, i padri soli, i vedovi e le vedove che hanno perso il coniuge prima dell’istituzione del Registro. Insomma un pasticcio dagli effetti paradossali che esclude da aiuti e agevolazioni i più bisognosi. Famiglie come le altre, ma che per il sindaco Bucci e la sua maggioranza vanno punite. È un principio pericolassimo, contro il quale bisogna mobilitarsi. Quale sarà il prossimo passo di quest’amministrazione, reintrodurre la dicitura “figlio di NN”?".