"Siamo stati i primi a denunciare che 16 minori stranieri non accompagnati sono stati improvvisamente trasferiti dalle loro comunità di accoglienza ad altre", si apre così la nota stampa firmata dal consigliere regionale Gianni Pastorino nel denunciare le drammatiche vicende di cui Genova è stata passiva spettatrice il 30 Gennaio.
"Trasferimento avvenuto senza nessun preavviso, ma ancora più drammatico in aperta violazione dell’Art.15 della Legge 7-4-2017 n. 47 che recita: "il minore straniero non accompagnato ha diritto di partecipare per mezzo di suo rappresentante legale a tutti i procedimenti giurisdizionali e amministrativi che lo riguardano e di essere ascoltato nel merito. A tal fine è assicurata la presenza di un mediatore culturale", come fatto notare immediatamente dal Garante dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, Francesco Lalla, e dal responsabile dell'Ufficio Dario Arkel".
"Naturalmente niente di tutto questo è accaduto - dichiara il consigliere Pastorino - Le comunità sono state avvisate un'ora prima. I ragazzi non sono stati minimamente sentiti. I loro tutori volontari non sono stati avvisati. Una volta portati all'ufficio stranieri, in una situazione confusa e di disorganizzazione totale, si è evitato che si parlasse della situazione dei minori in loro presenza senza nessun passaggio preventivo con il Comune di Genova grazie agli operatori delle comunità. Un trasferimento è sicuramente un atto amministrativo di cui è responsabile il Comune di Genova e di cui non erano assolutamente a conoscenza i minori trasferiti".
"Un'operazione che poteva essere organizzata, discussa, concordata con le comunità e i minori si è trasformata in un trasferimento forzato - aggiunge Pastorino -. Tutto questo sotto il silenzio di molti media, più affascinati dalle serate di Sanremo che alla violazione dei diritti umani. Nel disinteresse istituzionale che vede il Comune di Genova più interessati a nascondere i disagi sociali che a risolverli. Nell'aperta violazione dei diritti di quei minori che la legge 47 tutela, della loro possibilità di integrazione, della loro tranquillità psichica, della loro vita, già difficile, in una terra lontana".