Scrive canzoni da quando aveva 18 anni; ora, di anni, ne ha 25. Non molti effettivamente, ma il talento - che è ciò che conta - si sente forte e chiaro. Lucilla Meola è una giovane musicista genovese ed è la cantante del gruppo che porta il suo nome - appunto - Lucilla e La Vie on Road, un progetto nato nel 2015 dalle caratteristiche tutte sue.
Una persona che sente la musica scorrere dentro le vene, come un qualcosa di incontrollabile e che deve far uscire a tutti i costi. È necessario conoscerla di persona per poterla inquadrare...ma solo per un attimo. Lucilla è una di quelle artiste dalle mille sfumature, multicolor. Sa esattamente che cosa vuole ma non vuole seguire strade convenzionali per raggiungere i suoi obiettivi. Per questo motivo, spesso, si lascia travolgere dalla corrente. E fa maledettamente bene.
Non ha paura di sbagliare - sempre che esista una definizione universale di sbagliato - né di andare incontro a qualcosa che non si conosce bene. Si fida di se stessa e questo - è evidente - le basta. Una di quelle persone che non smette di sorprenderti e di sorprendersi.
Non ama le etichette né gli schemi, anzi. Lucilla, quegli schemi, non li rompe nemmeno perché, ormai, anche considerarsi al di fuori di essi è una convenzione sociale molto in voga. Quindi ne crea di nuovi, rinnovandosi, non facendo troppo caso alle cose ma seguendo principalmente l’istinto, senza timore di avere le dita puntate contro: “Con Genova è un rapporto odi et amo - mi dice - Non amo De André e probabilmente mi trasferirò a Milano per studiare musica, per formarmi veramente. Lo so - sorride - per un genovese Milano rappresenta il più alto grado di tradimento, ma almeno lì c’è lavoro”.
La sincerità, questa sconosciuta.
Lucilla e La Vie on Road è un progetto musicale nato nel 2015 in cui - di base - non ci sono regole. L’amore per la musica e per le strade affollate, forse, è l’unico requisito necessario e anche unico credo. Tutto il resto non conta. Un gruppo di ragazzi che si ritrovano nelle vie delle città per far trionfare l’arte e la musica e poi, come dice Lucilla, si “smontano” per poi rincontrarsi di nuovo anche dopo settimane. Un progetto dove le persone sono mosse dalla musica e non viceversa. “Fare busking a Genova - sospira - è una bella sfida. Questa città è difficile, il suo pubblico è difficile. Non è vero che i genovesi non sanno aprirsi: sono semplicemente molto esigenti. Se impari a suonare tra le vie di Genova puoi farlo ovunque: questa città, quando vuole, sa farti sentire a casa”.
Attualmente il gruppo è fermo e i suoi componenti stanno lavorando a progetti personali ma avremo l’opportunità di sentirli di nuovo insieme il prossimo agosto.
Di certo non vorrete farvi sfuggire un’occasione simile?