Eventi - 23 gennaio 2019, 11:40

Omero come nn l'avete mai visto al Teatro Garage: in scena "Odissea con Dj"

Dopo il successo nei teatri di tutta Italia, lo spettacolo sull’importanza del viaggio, del racconto e dell’ascolto torna a Genova per un’unica data

Omero come nn l'avete mai visto al Teatro Garage: in scena "Odissea con Dj"

Genova. Venerdì 25 gennaio 2019, alle ore 21, al Teatro Garage (via Paggi 43 b, 010 511447, info@teatrogarage.it) è in scena lo spettacolo“Odissea con dj” della compagnia Dinamiciteatri, diretto e interpretato da Luigi Marangoni con la straordinaria partecipazione di Alberto De Benedetti, in arte Bobby Soul.

Lo spettacolo è un’Odissea tra soul e rap in un appassionato viaggio contemporaneo nel poema di Omero. In una stanza abbandonata di Dublino c’è una montagna di memorie mute in un cumulo di vecchie videocassette. In scena due figure, un narratore e un cantante blues, ridaranno vita a frammenti di quei film, tenendoli insieme con il lungo filo del racconto di Omero: una voce narra dell’uomo, un’altra canta a ritmo di soul i dolori della sua anima. Allo spettatore, a un certo punto, viene chiesto di bendarsi, di vedere solo attraverso la voce e di dare forma a quel racconto, ognuno attraverso i propri sensi, la propria immaginazione. Uno spettacolo che dona contemporaneità al viaggio di Ulisse come metafora dell’andare nel proprio tempo, del bisogno di cercare, rischiando di perdersi, per ritrovarsi alla fine, ognuno vivo, legittimato nella materia del proprio racconto, della propria esperienza.

Dopo il successo ottenuto nei festival e teatri di tutta Italia, come il Teatro Stabile della Toscana e il Teatro Stabile di Innovazione Litta di Milano,Luigi Marangoni riporta a Genova “Odissea con dj” in una forma rinnovata, accompagnato dal “sacerdote italiano del funk”, Bobby Soul. I testi di Marangoni sono uniti ai brani del poema di Omero nella traduzione di Rosa Calzecchi Onesti; le musiche originali sono di Bobby Soul e de La Decima Vittima. "L’Odissea ci indica l’importanza del raccontare come rielaborazione di un vissuto, anche di sofferenza – spiega il regista – Il racconto è necessario perché significa rigenerazione. Allo stesso tempo l’Odissea ci ricorda che raccontare vuol dire percorrere la linea sottile della verità e della finzione. Ho pensato di evidenziare l’ambivalenza del racconto intrecciando il piano esistenziale con quello politico, in un continuo gioco di specchi e di rimandi, in cui vediamo la nostra immagine che si rispecchia nelle braccia di Calipso e Peppino Impastato riflesso nello spirito audace di Ulisse. Tutto evocato tramite le voci, che sono il cuore di questo appassionato viaggio sonoro, sostenuto dal soul di Alberto De Benedetti, definito dalla critica 'il miglior funk man d’Italia'".

Durante lo spettacolo, il narratore chiederà al pubblico di bendarsi, il quale avrà la sensazione di perdersi nel racconto di Omero, per poi ritrovarsi tra gli stessi versi, la voce e la musica. "L’Odissea ci offre l’opportunità di concentrarci sull’ascolto, perché ha a che fare con l’oralità e con il suono – continua Marangoni – Ascoltare senza vedere, significa penetrare più profondamente nell’esperienza dell’ascolto. All’entrata distribuiremo delle bende che, per una trentina di minuti, chi vorrà potrà indossare durante la parte centrale dello spettacolo, quando Ulisse parla in prima persona. La luce passerà dagli occhi alle orecchie, stimolando lo spettatore a smarrirsi nell’ascolto della voce di Ulisse".

Redazione

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