Dati positivi per quanto riguarda la mobilità passiva extraregionale in Liguria. Dopo il rilevante incremento registrato dal 2008 al 2012 (+75%), seguito da un trend stabile fino al 2015 - con un’incidenza sul fondo sanitario regionale tra il 2 e il 2,2% - tra il 2016 e il 2017 si è registrata un’inversione di rotta, con un calo in particolare nelle aree osteoarticolare, cardiovascolare e neurologico in cui il fenomeno era più rilevante. A fare il punto della situazione è la vicepresidente e assessore alla Sanità di Regione Liguria Sonia Viale, intervenuta sul tema oggi durante la seduta del Consiglio regionale.
Le analisi preliminari del biennio 2016-2017 evidenziano l’inversione di tendenza rispetto al passato, con un trend in diminuzione della mobilità passiva per quanto riguarda le malattie dell’apparato neurologico (-6,8%) e quelle dell’apparato cardiovascolare (-6%, con un calo del 16,5% in relazione ai bypass coronarici). Fughe in diminuzione anche in relazione alle malattie e disturbi della pelle, del tessuto sottocutaneo e della mammella (-26%).
“La strategia messa in campo per affrontare questo fenomeno – aggiunge l’assessore Viale – si è concretizzata attraverso una serie di interventi relativi alla governance del sistema, per incidere sulla gestione del governo clinico ovvero sul percorso del paziente con l’obiettivo di garantire una sua efficace presa in carico”.
In particolare, la vicepresidente ha ricordato la realizzazione del Cup Unico regionale, con il passaggio alla piattaforma unica più moderna, sicura, efficiente e performante per consentire ai cittadini di prenotare con facilità visite ed esami in tutta la Liguria, e la creazione dei Diar, Dipartimenti interaziendali regionali che “costituiscono la risposta organizzativa per superare la frammentazione assistenziale – ha spiegato Viale - a favore di una presa in carico globale del paziente, della continuità dei percorsi di cura garantendo un miglioramento dell’accesso alla cura e una gestione più efficiente delle risorse umane e tecnologiche”.
“In sostanza – conclude la vicepresidente Viale – stiamo registrando una diminuzione delle fughe sanitarie nei comparti in cui è più avanzato il percorso di attuazione dei Dipartimenti Interaziendali regionali, a garanzia da un lato di una maggiore e più efficace presa in carico dei pazienti e, dall’altro, di una concentrazione della casistica in una logica di hub e spoke, per ottimizzare i percorsi di cura e migliorare l’appropriatezza delle prestazioni”.