Sanità - 18 dicembre 2018, 12:26

"Teatro DiLetto": il progetto che realizza i sogni anche in un hospice

Ricordare il proprio Natale più bello, sentire recitare le proprie poesie e perfino vedere rappresentata la propria biografia a teatro e sposarsi restando a letto; sono solo alcuni dei sogni realizzati grazie al progetto di Ivano Malcotti "Teatro DiLetto" negli hospice della Gigi Ghirotti (VIDEO)

"Teatro DiLetto": il progetto che realizza i sogni anche in un hospice

Qual è stato il tuo più bel Natale? “Quando ho scoperto che Betlemme era vicino al Monte Gazzo”, ma anche, “quando pensavo che Babbo Natale fosse lo zio Renato che prendeva i regali dalla cantina dove andava sempre a ubriacarsi”, risponde Piera. Sono ricordi semplici, di bambini, come quelli di oggi. Solo che si tratti di quelli di ieri; e pare proprio di vederli e sentirli, Mirco, Renato, Piera o Olga, la staffetta partigiana, che risponde: “Il Natale più bello è quello del ’45, appena finita la guerra, quando ho mangiato per la prima volta il panettone con l’uva passa”.

Perché a dare loro voce dopo averne raccolto i ricordi, sono Ivano Malcotti, Valeria Stagno, e altri volontari: per chi è malato e alla fine della vita, rievocare sensazioni piacevoli, emozioni del passato, è importante, aiuta a ridare energie, a risollevare lo spirito e, almeno un po’, anche il corpo. Ed è in questo che consiste appunto il progetto “Teatro DiLetto”, ideato da Ivano Malcotti e realizzato da Gruppo Città di Genova, Istituto Italiano di Bioetica e Gigi Ghirotti: mettere in scena, negli hospice o in casa, ricordi e desideri dei malati. Come appunto è stato fatto nell’hospice della Gigi Ghirotti a Bolzaneto, davanti a un commosso Franco Henriquet, in occasione delle feste di Natale, cui ha partecipato anche l’ensamble Canticorum Jubilo, col concerto “L’Amore ‘incanto’” eseguito da Carlo Prunali, Chiara Bisso, Daniela Piras e Laura Soracco.

Operatori sanitari e volontari si fanno interpreti, veri e propri, delle volontà dei pazienti: “Prima di tutto è il personale medico, come il direttore Davoodi Iraj che li conosce, a indicarci chi vuole far parte del progetto – spiega Malcotti – poi c’è il nostro personale, professionisti come psicologi, psicoterapeuti, counselor, infermieri e volontari, che preparano la parte di laboratorio, e poi c’è la parte performativa, con tutti gli artisti che generosamente partecipano, cioè attori, danzatori, pittori, poeti e cantanti”.

Si tratta di progetti fatti ad hoc per la singola persona, seguita a domicilio o nell'hospice: può trattarsi dell’organizzazione vera e propria del matrimonio, come della drammatizzazione della vita di uno di loro. Esattamente come è avvenuto per Marilda Nicolini, affetta da artrite reumatoide dall’età di 20 anni, che ha scritto due libri, tra cui “Wendy e Caterina”, un’autobiografia in cui racconta la propria malattia, la sua degenerazione, le difficoltà affrontate. “Sono rimasto colpito dal romanzo – spiega Malcotti - in cui appaiono due diverse persone, quella che Marilda sarebbe dovuta diventare se fosse stata sana, cioè una musicista, e quella che invece è. Le ho proposto di trasformare il libro in un copione teatrale per rappresentarlo e la sua reazione è stata immediata: in due settimane lei stessa lo ha adattato, e l’8 Marzo lo metteremo in scena nella Baia del Silenzio a Sestri Levante”.

E poi c’è poi chi ha fatto mettere sotto forma di ode il proprio testamento, e chi, come Beppe Dellepiane, poeta e pittore, ed Enrico Carrea, ha sentito interpretare le proprie poesie.

“I volontari e gli operatori dimostrano tutti un grande calore per creare un ambiente davvero d’amore, che è anche quello che l’hospice di Bolzaneto rappresenta per le persone in difficoltà, che si avviano verso l’ultimo passo della vita – commenta Henriquet - Eventi come quello di oggi servono a dare vita alle persone che ancora ne hanno poca e sono un’immensa ricompensa al mio lavoro e al mio impegno in questi quarant’anni”.

 

 

Medea Garrone

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