"Toti fa marcia indietro sulle accise e tratta con il Governo per non rinnovare l’aumento della benzina anche nel 2019 e chiedere direttamente allo Stato di stanziare i fondi contro il dissesto idrogeologico. Evidentemente le battaglie pagano e forse, se il Pd non avesse segnalato la cosa, il Governatore avrebbe rinnovato la tassa ligure sul carburante nel silenzio generale. Siamo contenti che Toti, al netto delle sue giustificazioni di lunedì mattina con tanto di diretta Facebook, abbia deciso di tornare sui propri passi e di chiedere al Governo e non ai liguri – già provati dalla crisi economica e dal crollo del ponte Morandi - di contribuire agli interventi di messa in sicurezza del territorio" commenta in una nota Giovanni Lunardon, capogruppo Pd in Regione Liguria.
"Si poteva e si doveva fare così fin dall’inizio. E questa marcia indietro dimostra con tutta evidenza che l’aumento c’era, eccome. È giusto richiamare il Governo alle proprie responsabilità per la Liguria senza ricorrere a nuove tasse. C’è da sperare che l’Esecutivo non si limiti a stanziare i sette milioni per sostituire l’aumento delle accise, visto che la stima dei danni ai beni pubblici prodotti dal maltempo supera i 150 milioni di euro, oltre ai danni ai privati che sono altre centinaia di milioni e, per ora, sono arrivati solo la miseria di 6,5 milioni".
"Era uno sbaglio grave pensare di confermare anche per il 2019 in Liguria l’aumento delle accise nella situazione economica in cui si trova la regione dopo il crollo del Morandi e le mareggiate. Finalmente l’hanno capito anche il Governo giallo-verde e Toti, che quel rincaro lo aveva esplicitamente richiesto" conclude Giovanni Lunardon, capogruppo Pd in Regione Liguria.