Lunedì si svolgerà una iniziativa pubblica indirizzata gli sfollati del ponte Morandi, al fine di illustrare le ultime novità in materia di indennizzi per la tragedia del 14 agosto, e le modalità con cui saranno gestite le cessioni degli immobili sotto il ponte in vista dello smontaggio dei monconi che sovrastano il quartiere.
A renderlo noto è l'assessore comunale Pietro Piciocchi, che, a margine della tavola rotonda "Ricostruire il ponte Morandi: legalità, celerità, esigenze della città", ha illustrato le principali novità destinate ad alleviare il disagi dei danneggiati dal crollo e di chi ha dovuto abbandonare la propria abitazione.
"Le pratiche devono essere svolte entro il 20 di dicembre - ha ricordato Piciocchi -. Ieri l'avvocatura dello stato ha sancito che gli inquilini della zona rossa beneficeranno dei 45 mila euro previsti dal Pris, oltre ai 36 mila del preventivo sgombero. La norma prevede che Autostrade liquidi gli indennizzi, parametrati sulle metrature degli immobili, entro 30 giorni dal 20 di dicembre".
Anche coloro che possiedono una casa ma non ci risiedono potranno poi usufruire a pieno dei rimborsi: "I proprietari non residenti delle case destinate all'esproprio fruiranno integralmente dell'indennizzo di 2050 euro per metro quadrato, comprensivi in maniera forfettaria anche del valore degli arredi, indipendentemente dal fatto che appartengano al proprietario dell'immobile, all'inquilino, o che addirittura non ci siano - ha aggiunto Piciocchi -. Mi sembra una soluzione ragionevole, che può soddisfare tutti".
Infine una parziale buona notizia anche per i residenti della zona arancione, per i quali Piciocchi conferma che il Comune è deciso a prevedere un risarcimento: "Stiamo perimetrando la zona arancione e individuando la zona interferita dal cantiere - conclude Piciocchi -. Volgiamo indennizzare anche i residenti di questa zona, senza limitarci alle attività economiche: stiamo parlando dell'area immediatamente limitrofa al cantiere, per identificare gli aventi diritto le attività di definizione degli interferiti dalla gronda costituiscono un buon precedente metodologico".