Il presidente ligure Giovanni Toti ha incontrato oggi i lavoratori impegnati sul cantiere del nodo ferroviario genovese, di nuovo in crisi dopo lo stop del 2016, visto che Astaldi, l'impresa che è subentrata nell'appalto, è in forte crisi finanziaria.
I lavoratori, ora in cassa integrazione, hanno manifestato oggi per le strade del centro e hanno chiesto alla Regione di farsi garante della positiva conclusione dei lavori.
“L’anticipo della cassa integrazione è un cerotto doveroso per una ferita che necessita ben di più di questo - ha dichiarato Toti - Occorre che quel cantiere non si fermi per la seconda volta, occorre che il Codice degli appalti e la Legge fallimentare che non consentono a Ferrovie di portarlo avanti vengano cambiate il più rapidamente possibile, altrimenti vivremo una sorta di reiterazione dell’errore. Il cantiere è già stato affidato una volta, è fallita un’azienda, oggi viene affidato ad un’altra azienda con importanti capacità a livello nazionale, che però purtroppo vive, anch’essa, un momento di difficoltà: si tratta di una situazione che si ripercuote in moltissimi cantieri, sia sugli appalti principali che sui subappalti. Per questo c’è bisogno di un intervento governativo urgente e importante per riportare i cantieri delle opere pubbliche in questo paese alla loro funzionalità. Il secondo anello ferroviario è fondamentale per la città di Genova, è un’opera che doveva essere conclusa nel 2016, un anno dopo il nostro insediamento, che ancora oggi non ha visto non solo la luce, ma neppure l’orizzonte. C’è bisogno che il Governo intervenga dando i poteri a Reti ferroviarie italiane per una procedura eccezionale, di emergenza, perché temo che per le vie ordinarie non arriveremo mai al traguardo”.