"Vogliamo sapere quali saranno gli effetti occupazionali sull'Italia del piano di ristrutturazione mondiale annunciato da Ikea. Non è comprensibile da parte aziendale voler procedere ad una riorganizzazione tanto radicale e profonda, almeno stando alle anticipazioni giornalistiche, e adottare delle modalità di confronto individuale con i singoli lavoratori". Così il segretario nazionale della Fisascat Cisl Vincenzo Dell'Orefice ha commentato l’annuncio a mezzo stampa sulle azioni del colosso svedese in Italia.
"Il comportamento di Ikea in questa fase delle relazioni sindacali ha fatto emergere una discreta distanza tra le parole ed i fatti. Sulla piazza di Roma per esempio – ha stigmatizzato il sindacalista - le federazioni sindacali territoriali, a seguito di un confronto con la direzione aziendale che non ha prodotto alcun risultato, si sono viste costrette a chiedere un intervento degli uffici decentrati del ministero del Lavoro".
"L’ordinamento in Italia – ha sottolineato Dell’Orefice - prevede per le aziende interessate da processi di riorganizzazione anche il ricorso agli ammortizzatori sociali, al fine di facilitarli e minimizzare l’impatto sociale che da questi potrebbe derivare".
"Ikea sappia da subito che se intende concordare e condividere con i sindacati percorsi finalizzati a dotarsi di una struttura aziendale più competitiva e capace di rispondere alle mutate necessità della propria clientela – ha aggiunto - troverà interlocutori sindacali attenti e, come sempre è stato in passato, capaci di dare un apporto positivo per prefigurare le congrue soluzioni".
"Ci aspettiamo dalla multinazionale svedese un atteggiamento coerente e proporzionato all’ambizione dei suoi piani. Se al contrario dovesse agire unilateralmente interloquendo con singoli lavoratori per ottenere ciò che maggiormente gli interessa in tempi strettissimi – ha chiosato - dovrà misurarsi con la determinazione di sindacati e lavoratori che pur essendo disponibili al confronto non hanno mai rinunciato ad affermare con la mobilitazione le proprie ragioni".
"Ci aspettiamo pertanto – ha concluso - che a stretto giro si possa individuare una data per rassicurare lavoratrici ed lavoratori che in questi giorni vivono con apprensione l’annunciato processo riorganizzativo e per ricondurre tale delicato tema al centro del confronto azienda sindacati".