Una modifica alle legge regionale sul P.R.I.S. per assegnare un indennizzo anche a coloro che vivono nelle immediate vicinanze dei cantieri che si apriranno per la realizzazione del nuovo ponte autostradale dopo il crollo del Morandi, anche se la loro abitazione non verrà abbattuta.
È questo, in sostanza, l’obiettivo della proposta di legge del Gruppo consiliare del Partito Democratico in Regione Liguria, che intende tutelare chi abita nella cosiddetta zona arancione, e cioè l’area limitrofa alla zona rossa.
“Si tratta di un intervento di giustizia, che fa fronte a una delle tante gravi mancanze del Decreto Genova – spiegano i consiglieri regionali del Pd ligure – Bucci aveva promesso agli abitanti della zona arancione che avrebbero ricevuto un aiuto concreto, ma poi il Governo e il commissario si sono completamente dimenticati di loro. Parliamo di persone che, pur continuando a vivere nella propria abitazione, dal 14 agosto scorso si trovano in una situazione di forte disagio e che, durante i lunghi lavori di demolizione e ricostruzione del viadotto, dovranno convivere con molte difficoltà. “A questo punto – prosegue il Gruppo Pd – abbiamo avanzato una proposta di modifica della legge regionale 3 dicembre 2007, n. 39. ‘Programmi regionali di intervento strategico (P.R.I.S.)’, che era nata per agevolare la realizzazione delle grandi opere infrastrutturali attraverso la ricerca della coesione territoriale e sociale, prevedendo risarcimenti congrui alle persone sfollate, senza limitarsi a riconoscergli il mero valore immobiliare della casa che gli sarebbe stata abbattuta. A nostra avviso, però, nella vicenda legata al crollo del Morandi non basta indennizzare gli “interferiti” del ponte, cioè gli sfollati. È necessario riconoscere un risarcimento anche a chi vive nelle immediate vicinanza della zona rossa e che oggi vede il proprio appartamento completamente deprezzato e nei prossimi anni abiterà a due passi dai cantieri”.
La modifica, concludono i consiglieri regionali del Pd, “è molto semplice e riguarda l’articolo 6, comma 2 della legge in questione. I destinatari sono ‘locatari, proprietari e titolari di altri diritti reali residenti e dimoranti in immobili che, pur non incompatibili con la realizzazione di opere infrastrutturali, risultino comunque fortemente svantaggiati durante la realizzazione delle opere, poiché collocati in aree immediatamente prospicienti a quelle dichiarate incompatibili’. Con la nostra pdl chiediamo che ‘nell’ambito della definizione del P.R.I.S., su proposta degli enti locali interessati, vengono indicati gli immobili fortemente disagiati dalla realizzazione dell’opera ma non incompatibili i cui dimoranti e residenti sono destinatari delle agevolazioni di cui al presente comma (il comma 2 sopracitato). I destinatari delle misure compensative, conclude il nuovo articolo della legge, devono possedere i requisiti della residenzialità e della dimora da un’epoca anteriore all’approvazione del progetto preliminare/progetto di fattibilità tecnica ed economica dell’infrastruttura o, in mancanza di esso, al progetto definitivo’”.