La battaglia tra due criptovalute come Ripple ed Ethereum per la conquista della seconda piazza in termini di capitalizzazione di mercato si fa sempre più aspra. Se Bitcoin vale oltre 110 bln di Dollari ed appare troppo lontano per essere agguantato al primo posto, negli ultimi giorni Ripple è riuscita a risalire sopra i 20 bln di Dollari di capitalizzazione, a meno di 1 bln della rivale Ethereum.
Una sfida non nuova tra queste due criptovalute che già a settembre per qualche ora si erano invertite sul secondo gradino del podio grazie ad un poderoso rally di Ripple salito in un mese di oltre il 100%.
In quel momento, cross come XRPUSD, XRPEUR o XRPJPY, risultavano tra i più scambiati all’interno delle varie piattaforme di exchange mondiali, grazie ad arbitraggi molto intensi messi in atto dai trader.
La possibilità di avere disponibili diversi rapporti di cambio tra criptovalute, sui quale fare arbitraggi, è molto importante per i trader che vogliono operare sul mercato costantemente.
Il differenziale di rendimento tra XRP ed ETH negli ultimi tre mesi è impietoso. Mentre Ripple risulta essere la criptovaluta best performer con un rialzo superiore al 60% (contro il +3% di Bitcoin), Ethereum è letteralmente sprofondata risultando una delle peggiori con un calo trimestrale di oltre il 30%.
Quella di Ripple è una cavalcata partita a metà settembre, quando dal minimo di 0.25 XRP riuscì a risalire fino a 0.78 in appena quattro sedute. In quel frangente, a scatenare la corsa all’acquisto di XRP fu l’annuncio del lancio di xRapid, la piattaforma per pagamenti di Ripple.
In quel momento il mercato cominciò a fiutare la possibilità che finalmente una criptovaluta potesse trovare uno sbocco commerciale importante. Infatti la piattaforma xRapid, come confermato da Chris Larsen (uno dei co-fondatori di Ripple), nel frattempo ha già trovato accordi con sette partners importanti già pronti ad utilizzarla, data la possibilità di completare transazioni in tempo reale incrementando la velocità dei pagamenti internazionali. Progettato per l'utilizzo commerciale e supportato dai token XRP, il servizio permetterebbe inoltre di minimizzare i costi di liquidità. Non per niente le società che fino ad ora si sono interessate sono tutte legate agli scambi internazionali di liquidità dei pagamenti transoceanici.
Pochi giorni dopo invece per Ethereum si aprirono le porte del pesante ribasso quando il suo fondatore, Vitalik Buterin, affermò che Ethereum potrebbe andare avanti nel suo progetto anche senza di lui. Una notizia che ha gettato lo sconforto tra i possessori di ETH.
Ripple ed Ethereum non sono comunque nuove a questi testa a testa.
Come si vede dal grafico che esprime il rapporto di forza relativa tra ETH e XRP, mentre ad agosto servivano oltre 1000 XRP per comprare 1 ETH, ora ne sono sufficienti poco più di 400. Non siamo lontani dai 350 di dicembre 2017, mentre ancora distanti dai 230 Ripple che servivano per acquistare 1 Ethereum nel 2017.
La sensazione è che il mercato abbia incorporato nei suoi prezzi molte attese positive circa lo sviluppo commerciale di Ripple e viceversa sta scontando con un certo pessimismo il possibile addio del fondatore di Ethereum.
La verità probabilmente sta nel mezzo e siamo sicuri che fino alla fine del 2018 la battaglia per fare da spalla a Bitcoin sarà combattuta molto aspramente tra le due criptovalute.