- 12 novembre 2018, 12:45

Bombardier, stabilimento di Vado a rischio: corteo per le vie di Savona (FOTO e VIDEO)

Mandraccia, Fiom Cgil: "Situazione di non ritorno". Alle 13.00 l’incontro con il Prefetto.

Bombardier, stabilimento di Vado a rischio: corteo per le vie di Savona (FOTO e VIDEO)

AGGIORNAMENTO ORE 14.30: Dopo il vertice in Prefettura è stato deciso che il Prefetto Cananà farà una seconda nota in settimana per il Mise e il Ministero delle Infrastrutture. Il Comune di Vado ha intanto approvato in Giunta un documento che viene inviato alla Provincia affinché sia condiviso dalla stessa e da altri comuni. "Lunedì chiederemo di essere ricevuti in Regione dalla conferenza dei capigruppo affinché venga votato un ordine del giorno. Il percorso dovrebbe essere quello fatto per Piaggio. Il focus adesso è sul CDA di Trenitalia previsto per il 20 novembre che dovrebbe sbloccare una commessa di 15 treni ad alta velocità" spiega Andrea Mandraccia, segretario Fiom Cigl.

"In questa vertenza riteniamo che il gruppo abbia delle responsabilità enormi, le situazioni occupazionali sono di grossa difficoltà e lo diciamo da luglio, si sta verificando un momento di non ritorno, se non arrivano in tempi rapidissimi, entro la fine dell'anno o anche prima, rispetto a carichi di lavoro che possono assicurare la sopravvivenza di questo sito noi ci troviamo l'anno prossimo a celebrare il funerale di una fabbrica che ha oltre un secolo di storia, faremo il possibile perché questo non accada".

Con queste parole il segretario della Fiom Cigl Andrea Mandraccia ha annunciato l'inizio dello sciopero per le ore del turno odierno e un corteo con partenza dall'Unione Industriali di Savona (che ha creato alcuni disagi alla viabilità vista alla contemporanea presenza del mercato del lunedì) passando per via Paleocapa e la conclusione in piazza Saffi per il successivo incontro delle rappresentanze sindacali e rsu dei lavoratori con il Prefetto Antonio Cananà.

L'incontro al Mise dello scorso 9 novembre aveva registrato una fumata nera per il futuro dei lavoratori dell'azienda vadese, da lì la decisione, dopo l'assemblea di questa mattina di dare via alla protesta.

Il gruppo ha annunciato infatti un nuovo piano di esuberi. 5000 licenziamenti a livello globale di cui 3700 nel settore Aerospace (2500 Canada e 1200 Belfast) e 1300 nel transportation con ancora in definizione il dettaglio di divisione per Paesi e per funzioni. Nella comunicazione inviata direttamente ai lavoratori prima che alle organizzazioni sindacali ed in particolare al Comitato Sindacale Aziendale (singolare metodo di relazioni sindacali) si evidenzia che nel settore transportation i tagli saranno effettuati con un piano di prepensionamenti e cessazione dei contratti a tempo determinato e che nessuno stabilimento sarà chiuso.

"Questa è la risposta al peggioramento del dato finanziario del Gruppo relativo nel III trimestre 2018. Ad oggi non c'è ancora stato alcun incontro sindacale formale a qualunque livello. Occorre capire se questa manovra dettata unicamente da ragioni finanziarie serva per mantenere il dato finanziario ai livelli che il mercato impone oppure se siamo all'inizio di una nuova e pericolosissima fase che mette a rischio la sopravvivenza stessa del gruppo" spiega Andrea Mandraccia, segretario Fiom Cgil Savona.

"I lavoratori hanno uno stipendio di 800/900 euro al mese, abbiamo un prodotto all'interno che ha 1000 difficoltà dovute da chi governa Bombardier compreso i tedeschi che fanno arrivare male e poco il materiale. La locomotiva presente all'esterno che sta per essere omologata è qua solo grazie all'impegno dei lavoratori, l'esperienza e la professionalità. Non siamo stati a noi a far sì che il cliente non ottemperi più le norme contrattuali, la responsabilità è di questa azienda nei confronti del gruppo, Vado Ligure è un reparto sacrificabile della Germania" spiega Bruno Martinazzi, rsu Bombardier.

Luciano Parodi

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