Cultura - 03 ottobre 2018, 14:25

Elena Arvigo: “Ero una ballerina, ma ho fatto l’attrice per dispetto”

E' un'artista completa, per la quale recitazione e danza sono inscindibili. L'abbiamo vista in "Principe Libero" e anche con Julia Roberts. Si tratta di Elena Arvigo, accompagnata per i vicoli, dove tutto è cominciato (VIDEOGALLERY)

Elena Arvigo: “Ero una ballerina, ma ho fatto l’attrice per dispetto”

La danza è un’arte che racchiude in sé altre arti. Richiede, infatti, l’espressività degli attori e il senso del ritmo dei musicisti. Oltre a disciplina e impegno. E lei, Elena Arvigo, attrice genovese, racchiude in sé tutte queste caratteristiche, grazie alle doti naturali e al fatto di essersi formata in due tra le più importanti scuole di recitazione e danza: la Laban Center di Londra, un polo d’eccellenza internazionale per musica e ballo, e Il Piccolo di Milano diretto da Strehler.

Siamo state con lei in uno dei rari momenti in cui è a Genova, dove tutto è cominciato, in Via Luccoli, nella sede della scuola dove ha mosso i primi passi come ballerina, “Danza Luccoli 23” di Angela Galli, e poi nella suggestiva Piazza Dello Amor Perfetto. Luogo non casuale, perché è per i vicoli che ha fatto l’ultima apparizione televisiva recitando la parte di Bocca di Rosa in “Principe Libero”, fiction in due puntate sulla vita di Fabrizio De André.

Elena, infatti, “naturalmente dotata, con un bel collo del piede e un bel movimento”, ha iniziato a danzare a 4 anni, prendendo lezioni a “Danza Luccoli 23” anche dalla famosissima Giannina Censi, per poi andare a studiare a Londra, alla Goldsmith University e al Laban Center, e infine al Piccolo a Milano.

“Mi hanno preso anche alle selezioni della Scala, ma i miei genitori non volevano facessi la ballerina. Così per dispetto ho fatto l’attrice! – spiega - A volte non si fanno le cose per cui si è più portati, perché vengono facili e si diventa pigri, mentre quando si deve lavorare con tenacia si riesce. Il percorso comunque è stato lungo”.

Un percorso che si snoda, appunto, tra danza e teatro, perché, come dice, “tutto è danza” anche quando si recita. “È come Re Mida che trasforma le cose: sul palco, facendo un gesto, fai vedere anche agli altri quella cosa che non c’è, ma che diventa reale. È la differenza tra fare un movimento inconsciamente e raccontare una storia dal movimento”.

Questo perché tutto è interconnesso: “il danzatore è anche un attore, racconta una storia. Quando sono arrivata a teatro all’inizio ero un po’ sulle punte, ma poi mi sono liberata dell’aspetto estetico, e ho iniziato a provare anche il piacere di essere più a contatto con la terra e di essere brutti, sgradevoli esteticamente. Nonostante abbia studiato al Piccolo, teatro molto di parola, parto sempre dal corpo e dal respiro, che è fondamentale, perché è come riacquisire la vita. Non si può recitare, danzare e vivere senza. E tutto è una danza”.

 

 

 

E tutto è recitazione, sul palco come in tv o al cinema. Ricordiamo, infatti, che Elena ha recitato anche accanto a Julia Roberts in “Mangia, prega, ama”, nella parte di Maria. Solo per citare uno dei film oltre all'ultimo, "Senza distanza" di Di Iorio. Mentre in tv l’abbiamo vista in “Principe Libero”: “Si è trattato di un ruolo piccolo, ma mi faceva molto piacere essere in questo importante progetto”.

Che si lega alla “Metafisica della bellezza”, uno spettacolo sulla Legge Merlin e basato sulla raccolta delle lettere delle prostitute, già portato in scena durante l'estate.

A teatro debutterà a Roma con la così chiamata "Triologia Arvigo", composta da tre monologhi:“Il dolore”, “4:48 Psychosis” e “Una ragazza lasciata a metà”.

 

 

Medea Garrone

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