“Mi addormento pensando e sognando le immagini di grandi danzatori. Da Fred Astaire a Nureyev, da Gene Kelly a Roland Petit, da Barysnikov a Michael Jackson, da Bolle a qualche bravissimo ballerino di danze urbane e nate in strada. Penso a loro e spero di sognare Nureyev e come chiudeva la sua variazione in” Bella Addormentata”, oppure tutti i tours di Baryshnikov in “Don Chisciotte” e l'elenco sarebbe lungo. Lo dico perché amo molto la Danza al maschile e spero che i ragazzi si avvicinino a questa disciplina meravigliosa che può diventare un lavoro. Senza mai abbandonare lo studio e aprirsi altre possibilità. Come diceva il grande Carlo Blasis, il danzatore deve avere un'ottima cultura e spaziare in più campi. Ragazzi danzate. Abbiamo bisogno di voi.”
A scrivere questo post così evocativo è Angela Galli, ballerina e maestra di danza, che dirige dal 1982 la scuola “Danza Luccoli 23”. Un’istituzione a Genova, da cui sono usciti, ma anche entrati – come Simone Maier, direttamente dalla Scala di Milano - ballerini di grandissima fama e giovani speranze del balletto, che, appunto, nascono in questa scuola per poi spiccare il volo in Italia e all’estero.
Com’è nata qui l’idea, grandiosa, del Festival internazionale del balletto di Nervi (dal 1955), cui hanno preso parte grandissimi danzatori, come Carla Fracci. Questo grazie a un “visionario”, Mario Porcile, fondatore negli anni Cinquanta della scuola, e che all’epoca sognava di creare con Ugo Dell’Ara, maestro alla Scala, una grandiosa compagnia italiana del balletto in cui vi insegnassero i più grandi della storia della danza.
Come dal Teatro alla Scala di Milano proviene anche il maestro Simone Maier, che dopo anni di Accademia e ballo in Italia e all’estero, ha desiderato dedicarsi all’insegnamento e facendolo proprio qui, perché “anche se non sei in scena puoi imparare tante cose come danzatore”. E qui, naturalmente, si diventa danzatori in tutte le discipline, dalla classica all'hip-hop al moderno.
Ed entrando nella scuola, ubicata in un edificio del 1200, che ancora conserva gli stucchi del 1700, sembra di tornare indietro nel tempo, o meglio, di stare in un luogo sospeso nel tempo, in cui verrebbe la voglia, a esserne capaci, di librarsi in aria come il protagonista di “Billiy Elliot” o come Natalie Portman nel “Cigno Neo”. O come hanno fatto in passato, proprio nelle sale in cui oggi si esercitano bambine, bambini, ma anche adulti desiderosi di imparare, Paolo Bortoluzzi e l’indim Giannina Censi, ballerina del Futurismo, ma anche attrici, che abbandonate le punte, hanno deciso di calcare il palcoscenico per recitare, come Elena Arvigo.