- 17 settembre 2018, 14:15

Boldrini e Camiciottoli in Tribunale a Savona per il processo: "Inaccettabile l'augurio di uno stupro"; "Sono stato frainteso, contesto il modo di fare politica"

Faccia a faccia tra i due questa mattina in occasione della prima udienza del processo, l'ex presidente della Camera aveva denunciato il sindaco di Pontinvrea per la frase su Facebook dopo gli stupri avvenuti su una spiaggia di Rimini.

Boldrini e Camiciottoli in Tribunale a Savona per il processo: "Inaccettabile l'augurio di uno stupro"; "Sono stato frainteso, contesto il modo di fare politica"

Tutto rinviato al 15 Gennaio 2019 alle ore 10.00. L'udienza del processo per diffamazione che vede sul banco degli imputati il sindaco di Pontinvrea Matteo Camiciottoli e come parte civile l'ex presidente della Camera Laura Boldrini verrà presa in esame tramite tutta l’istruttoria, l'esame testi imputato e la discussione.

Durante la mattinata all'interno dell'aula del Tribunale di Savona, in occasione della prima udienza del processo, a cui hanno partecipato sia l'onorevole Boldrini che il primo cittadino, sono state accolte 5 su 6 associazioni che tutelano le donne che si sono costituite parte civile (esclusa Aps Rebel Network, sì a l'Unione Donne Italiane, l’Associazione Donne contro la Violenza, l’Associazione Differenza Donna, l’Associazione “Se non ora quando”, l’Associazione Nazionale Donne in Rete e il Centro per non subire violenza Onlus).

L'ex presidente della Camera è stata tirata in ballo, attraverso un post su Facebook, anche da Matteo Camiciottoli, sindaco di Pontinvrea, paesino di meno di mille anime della Val Bormida. Argomento alquanto delicato, la vicenda dello stupro di Rimini (avvenuto in quel periodo) che aveva visto l'arresto di quattro persone di origine africana: "Potremmo dare gli arresti domiciliari degli stupratori di Rimini a casa della Boldrini, magari gli mettono il sorriso… Che ne pensate?".

La cosa più sconcertante è che un messaggio così violento e truculento sia stato detto da un sindaco, che ha responsabilità pubbliche e politiche che mi ha augurato lo stupro per ‘farmi tornare il sorriso’ - dice Laura Boldrini alla conclusione dell'udienza 'filtro' - mi chiedo allora come una persona con questa sensibilità possa tutelare gli interessi delle cittadine della sua comunità. Ho voluto essere qui presente per stigmatizzare questo modo di fare politica. Per una donna è sempre una scommessa rispetto al sessismo e alle volgarità, penso non si possa fare più finta di niente, quindi ho deciso di mettere in atto iniziative simili in altri tribunali proprio per sottolineare che ad un'avversaria politica non si può arrivare ad augurare lo stupro: questo l’ho visto solo in contesti di guerra, in una democrazia è inaccettabile”.

Il sindaco di Pontinvrea Camiciottoli ha voluto specificare che non voleva essere offensivo nei confronti di Laura Boldrini in quanto donna: "E' stata data un'immagine sbagliata della mia persona,  intendevo solo dire che se le mandavamo gli immigrati a casa era contenta perchè li vuole tutti in Italia. Sono dispiaciuto per il fatto che si sia tentato di far passare il messaggio che ho incitato allo stupro di qualcuno. Non incito assolutamente allo stupro di nessuna donna, anzi penso che gli stupratori vadano messi in galera e debbano subire la castrazione chimica, quindi figuriamoci se io invitavo allo strupro dell'onorevole Boldrini allora presidente della Camera. Contestavo invece, e contesto tuttora, un modo di fare politica dell’onorevole Boldrini che non ha senso verso l’immigrazione. Era un momento in cui succedeva quasi un delitto al giorno a carico di migranti, e Boldrini non ha mai speso una parola per quanto riguarda la ragazza di Rimini e il trans stuprati quel giorno". 

Se si fosse chiamato Piero Boldrini avrei adottato lo stesso identico atteggiamento - continua Camiciottoli nella sua disamina del caso, riprendendo le parole di un avvocato delle associazioni che si sono costituite - avrei detto ‘prenditeli ai domiciliari a casa tua così magari ti rimettono il sorriso’. Io non distinguo in politica l'uomo dalla donna, distinguo le linee politiche che si tengono".

"Bisogna essere obiettivi quando si fanno certi ragionamenti: penso che Boldrini lo sappia perchè è una donna intelligente, credo abbia usato questo episodio per portarci qui oggi” conclude il primo cittadino.

Camiciottoli è un personaggio libero di dire quello che vuole – spiega l'onorevole Boldrini – ma mandando quel messaggio nei miei confronti sia stato mandato in quanto donna. Non ho mai sentito augurare lo stupro nei confronti di un uomo, mentre l’ho sentito troppe volte nei confronti donne. Lo stupro non fa venire il sorriso, e se un uomo arriva a fare questo è veramente preoccupante. Penso che questa mia azione sia veramente collettiva, lo faccio anche per le nostre figlie perché non devono a trovare a vivere in una società dove si possa ritenere lontanamente che lo stupro è motivo di gioia".

La difesa dell'avvocato di Camiciottoli, Marco Mori, si è concentrata sul concetto di “aspra critica politica” e ha ricordato una dichiarazione dell'ex presidente della Camera che aveva definito potenziali stupratori i sostenitori del M5S: "Il video del Movimento 5 Stelle divulgato da Beppe Grillo in cui c’era una mia sagoma in auto con la domanda ‘Cosa fareste in macchina alla Boldrini’ è stato un esempio orrendo di esposizione di una donna alla gogna sessista, ne derivò una marea di violenza e di sconcezza. Se Camiciottoli si è rifatto a quello si è già qualificato, si dà la zappa sui piedi da solo. E la contesa politica non esiste, io all’epoca ero presidente della Camera e non sono mai stata iscritta ad alcun partito. Ho le mie idee, quelle di chi tutela i diritti umani di tutte le persone, di chi vuole promuovere i diritti le donne, è antifascista e fa una battaglia contro l’odio. Ha colpito con delle parole indegne una donna, rappresentante delle istituzioni. Ma non per questo possiamo passare ai ragazzi il messaggio che se non sono d’accordo con quello che dice una loro coetanea la possono stuprare, è devastante, da qualsiasi punto venga visto”.

Luciano Parodi

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