È necessario che quanto prima l’Istituto Gaslini firmi una convenzione con le farmacie private per assicurare la fornitura di olio di cannabis terapeutica, dal momento che oggi l’ospedale non è in grado di erogarne quantità sufficienti a coprire le terapie dei pazienti in cura.
Questo, in sintesi, il contenuto della lettera inviata stamane dai consiglieri Gianni Pastorino (capogruppo Rete a Sinistra / Liberamente Liguria) e Luca Garibaldi (Partito Democratico) al Direttore Generale dell’ospedale, dottor Paolo Petralia.
«Nel corso di un convegno organizzato due giorni fa a Chiavari dall’Associazione InFioreScienza, abbiamo appreso la vicenda, particolarmente gravosa, di un paziente pediatrico in cura al Gaslini e residente nel Tigullio la cui famiglia è costretta ad acquistare privatamente l’olio di cannabis, pure in presenza di regolare prescrizione medica – dichiarano Pastorino e Garibaldi -. Ciò accade anzitutto perché il Gaslini non fornisce il preparato, ma anche perché in tema di cannabis terapeutica ASL4 non è competente per i pazienti di età inferiore ai 25 anni, che quindi ricadono direttamente sotto l’ospedale, e di conseguenza le farmacie della zona non hanno titolarità in materia».
Da qui la richiesta al vertice della struttura ospedaliera. «Così si nega il diritto alle cure e la continuità terapeutica – puntualizzano Pastorino e Garibaldi -. Ragionevolmente, l’unica soluzione per superare il problema è che il Gaslini stipuli una convenzione con le farmacie che producono preparati galenici, in modo che tutti i pazienti possano avere accesso all’olio di cannabis, unanimemente riconosciuto dai medici come metodologia più efficace per la salute e il benessere quotidiano del malato».
«Esistono già 2 precedenti: nel 2016 ASL1 Imperiese ha siglato un accordo con le farmacie, e lo stesso ha fatto pochi mesi fa il Policlinico San Martino di Genova. Il Gaslini può muoversi con le medesime coordinate. Peraltro bisogna ricordare che lo stesso Assessore Viale si è impegnata, anche in consiglio regionale, a favorire l’istituzione di tali convenzioni – concludono Pastorino e Garibaldi -.In Liguria sono quasi 1000 i pazienti che hanno diritto alla cannabis terapeutica, ciononostante continuano a incontrare seri problemi, che vanno dalla carenza dei preparati alla mancata valutazione del reale fabbisogno regionale».