"Ora comincia una lunga storia con una nuova organizzazione della fabbrica che dovremo gestire con il più grande gruppo industriale dell'acciaio".
Ad annunciarlo è il segretario genovese della Fiom Bruno Manganaro, che spiega: "Aspettiamo la firma ma è chiaro che rispetto alla fase in cui venivano ipotizzate la messa in discussione di salario e diritti, siamo soddisfatti. Non ci saranno esuberi e per Genova viene riconfermato l'Accordo di programma con un organico di 1474 lavoratori".
Per l'Accordo di programma per lo stabilimento di Cornigliano si stabilisce, infatti, che le parti saranno convocate con Mittal entro il 30 settembre: "In quella sede chiederemo la conferma dell'Accordo di programma, del rapporto tra aree e dipendenti e la garanzia del reddito - spiega Manganaro - è chiaro che devono essere riconfermati i lavori di pubblica utilità e il governo deve rifinanziarli". In questo modo sarà possibile l'integrazione del reddito dei cassaintegrati.
L'Accordo di programma siglato nel 2005 prevede lavoratori rimasti, a fronte della chiusura degli impianti a caldo, il mantenimento dei livelli occupazionali e salariali. Inoltre su 14 mila lavoratori, 10.700 saranno assunti subito, mentre gli altri avranno degli incentivi per l'esodo, anche se l'impegno di Mittal è di assumere entro la durata del piano industriale, che si concluderà nel 2023, tutti i dipendenti rimasti.