Crollo ponte, Boeri: "Il progetto deve raccontare un'altra Italia"

Anche la Triennale di Architettura di Milano si è offerta a riprogettare il ponte sul Polcevera dopo il crollo del Morandi.

"Come Triennale – spiega il Presidente Stefano Boeri - avevo detto alcuni giorni fa che eravamo pronti a dare una mano, con un concorso di idee internazionale per il ponte di Genova. Non sapevo della disponibilità di Renzo Piano, che è arrivata ieri: se c'è un contributo di questo livello, ben venga. Se la Regione e il Comune riterranno di utilizzare questo progetto è una bellissima notizia".

E in merito all’idea dell’architetto genovese commenta: "Renzo Piano è un maestro per tutti noi, in Italia e nel mondo: se ha voglia di impegnarsi per Genova, per la sua città, ne sono molto felice. Non entro nel merito del progetto, non può che essere fatto molto bene".

Un ponte lineare, che ricordi anche le vittime attraverso 43 vele illuminate, quello proposto da Piano: "Certamente – prosegue Boeri - è un progetto del tutto diverso che nasce da un'altra idea strutturale e architettonica; ed è bene che sia così". Perché lo scopo della nuova costruzione non è “di recuperare pezzi di ponte Morandi, di fare un rattoppo, ma di farne uno nuovo che abbia la forza di raccontare un'altra Italia, un'Italia che torna a fare manutenzione. Il ponte crollato era una struttura con una fragilità gravissima che va sostituita con un'idea ingegneristica e architettonica nuova e unica, come unico era ponte Morandi".

Infatti: "Non c'è bisogno di lasciare un pezzo di muro per questo – conclude - quel che è successo è talmente tragico che resterà per decenni nella nostra memoria. Serve invece qualcosa di nuovo che accompagni la tragedia con la speranza nel futuro: questo è il ruolo dell'architettura".