Lasciare da solo il cane per più giorni in un'abitazione, per esempio durante una vacanza, è maltrattamento. Lo ha stabilito la terza Sezione penale della Corte di Cassazione, respingendo il ricorso della proprietaria di un quadrupede che il Tribunale di Chieti aveva posto sotto sequestro preventivo perché la donna, appunto, lo aveva lasciato chiuso in casa per due settimane in occasione delle ferie estive.
La Suprema Corte, nel caso esaminato, ha ritenuto che il giudice distrettuale abbia tenuto conto della situazione con esattezza: in particolare a riguardo della reiterata assenza dell'indagata e delle precarie condizioni di salute del cane, alle cui cure avevano provveduto i vicini, impietositi dallo stato di abbandono in cui l'animale versava.
Non è bastato che la signora lasciasse al cane acqua e cibo in abbondanza nel giardino. La lunga solitudine ha indotto il cane ad attirare, con i suoi guaiti, i vicini di casa, che lo hanno "accudito" pur attraverso le grate del cancello del cortile.
La proprietaria è stata condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di 2000 euro in favore della Cassa delle Ammende.
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