Economia - 17 luglio 2018, 17:24

Federico Vesigna: "Bene crescita dell'occupazione, ma aumenta la precarietà"

Per il segretario generale della Cgil Liguria i 9000 posti di lavoro in più nel primo trimestre del 2018 sono un fatto positivo, ma per tornare a livelli occupazionali per-crisi occorre organizzarsi e non sprecare le potenzialità del territorio

Federico Vesigna: "Bene crescita dell'occupazione, ma aumenta la precarietà"

Lo svolgimento della prima sessione degli stati generali dell’occupazione in Liguria è stato occasione per gli amministratori di Comune e Regione per sottolineare come tutto sommato i dati sull’occupazione del primo trimestre dell’anno siano buoni; in particolare il sindaco Bucci ha sottolineato che nel Comune di Genova sarebbero 4500 in più i cittadini che hanno trovato un impiego. Il quadro dipinto è decisamente positivo, anche se in realtà dietro i numeri, che comunque evidenziano oggettivamente segnali incoraggianti, la complessità dei fenomeni nasconde anche criticità, e opportunità da cogliere ancora a pieno: questa in estrema sintesi l'analisi del segretario generale della Cgil Liguria Federico Vesigna sull'occupazione in Liguria.

“I 4500 posti di lavoro in più che ha indicato il sindaco Bucci per quanto riguarda l’area genovese possono essere credibili all’interno dei 9000 nuovi occupati certificati dall’Istat su base regionale – spiega il sindacalista della Cgil - ,  ma si tratta di una stima, e non di un dato certo. Il tema importante non è che nel primo trimestre di quest’anno l’occupazione è salita, cosa che comunque costituisce un fatto positivo, quanto piuttosto come recuperare i sette trimestri di saldo negativo che abbiamo accumulato”, per una cifra di posti di lavoro persi vicina ai 30 mila rispetto ai livelli occupazionali pre-crisi. “I numeri relativi al primo trimestre sono un fatto – aggiunge Vesigna - , ma è altrettanto vero come la crescita dell’occupazione sia caratterizzata da una grande precarietà: calano i contratti a tempo indeterminato, e aumentano costantemente i rapporti a tempo determinato, con un’esplosione dei contratti a chiamata”.

Il problema dunque riguarderebbe la qualità dell’occupazione, e gli strumenti che le istituzioni possono mettere in campo per incentivare realtà economiche in grado di dare lavoro stabile ai cittadini; secondo Vesigna una leva che è necessario smuovere correttamente al più presto è quella dei fondi europei, che potrebbero essere gestiti dalla Regione per orientare gli investimenti privati con meccanismi che premino progetti imprenditoriali qualificati in termini di ricadute occupazionali: “Per la Liguria i fondi europei ammontano a oltre un miliardo di euro – sottolinea il segretario generale della Cgil Liguria - . Queste risorse potrebbero essere dirette verso molteplici settori, a partire dalle aree di crisi, complesse e non. Il comparto manifatturiero ha perso su base regionale qualcosa come il 25%, e Savona è stata colpita in maniera particolarmente drammatica. Sarebbe opportuno indirizzare investimenti nell’industria, che è capace di produrre occupazione stabile e di qualità”.

Vesigna spiega poi come dal suo punto di vista sia nodale per lo sviluppo dell’economia regionale concentrarsi sul rafforzamento del sistema portuale della logistica e del turismo: “Il settore turistico – spiega – ad oggi non è ancora in grado di dare al territorio quella ricchezza che potrebbe produrre con una grande operazione di diversificazione e destagionalizzazione. In Liguria il turismo si è storicamente articolato attorno al modello balneare, non sufficiente per occupare i lavoratori per tutti i mesi dell’anno”. Secondo Vesigna ancora non si è fatto abbastanza per sfruttare le potenzialità dell’entroterra in termini di attrattività turistica, e i fondi europei potrebbero essere una valida occasione per fare un salto di qualità.

“Gli stati generali dell’occupazione –aggiunge Vesigna – sono stati una grande vetrina, in cui sono stati individuati dei ‘titoli’ per un programma di sviluppo, poi bisogna mettersi ad un tavolo e vedere nel dettaglio provvedimenti e misure”; quello che quindi prospetta il dirigente Cgil è un lavoro articolato, che necessiterà di tempo ed impegno. “Se ci rivedremo in autunno senza aver fatto nulla nel frattempo sarà una sconfitta”.

Infine un ultimo passaggio sulle novità in tema di lavoro provenienti dal ministro Di Maio: “Bisogna capire che fine farà il testo del Dl Dignità – commenta Vesigna - . Ogni giorno sorgono polemiche interne al governo relative a questo provvedimento, e visto che dovrà essere convertito in legge, le sorprese potrebbero essere parecchie. Stando alla proposta, così come si presenta ora, contiene delle cose buone, la stretta sui contratti a termine, la penalizzazione di chi delocalizza dopo aver percepito contributi pubblici e l’aumento del costo del licenziamento. Pericolosa invece la reintroduzione dei voucher, uno strumento che nei fatti ha contribuito ad erodere il perimetro del lavoro dipendente, dando spesso copertura a lavoro in nero. Per un giudizio più compiuto comunque dovremo aspettare di vedere come si articoleranno le norme nel dettaglio, e come eventualmente il parlamento interverrà introducendo novità”.

Carlo Ramoino


Vuoi rimanere informato sulla politica di Genova e dire la tua?
Iscriviti al nostro servizio gratuito! Ecco come fare:
- aggiungere alla lista di contatti WhatsApp il numero 0039 348 0954317
- inviare un messaggio con il testo GENOVA
- la doppia spunta conferma la ricezione della richiesta.
I messaggi saranno inviati in modalità broadcast, quindi nessun iscritto potrà vedere i contatti altrui, il vostro anonimato è garantito rispetto a chiunque altro.
LaVocediGenova.it li utilizzerà solo per le finalità di questo servizio e non li condividerà con nessun altro.
Per disattivare il servizio, basta inviare in qualunque momento un messaggio WhatsApp con testo STOP GENOVA sempre al numero 0039 348 0954317.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A NOVEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.
SU