"Amiu continua a non dimostrare trasparenza nei suoi atti non solo sull'operazione Scarpino, ma su tutto il tema degli extra costi che dovranno pagare prima o poi i genovesi - scrive in un comunicato stampa la consigliera comunale del Partito Democratico Cristina Lodi - . Ho portato questa situazione all'attenzione del Prefetto di Genova, indirizzando una lettera a Fiamma Spena e per conoscenza al sindaco, Marco Bucci".
"Come scritto al Prefetto -si legge ancora nel documento - non ho ricevuto nessun riscontro rispetto alla mia richiesta (ai sensi dell’art.43 comma secondo D.Lgs. n.267/2000 ) di accesso all’atto con cui è stato perfezionato il finanziamento da 45 milioni di euro, concesso ad AMIU da BNL, che ha permesso la chiusura del bilancio in continuità della azienda. Sempre nell'ottica di una maggiore trasparenza, vorremmo chiarire il tema delle garanzie collegate a questa operazione e, in particolare, se a garanzia di tale prestito sia stato “impegnato” (ed eventualmente in quale misura) l’Addendum del Contratto di Servizio da oltre 150 milioni di euro sottoscritto tra AMIU e Comune ad agosto 2017, in cui il Comune si impegnava a corrispondere tale somma ad AMIU in dieci anni".
"In questo caso, il Gruppo PD è preoccupato rispetto alle risorse che potrebbero venire a mancare all’Azienda nei prossimi anni (nonostante siano state impegnate dal Comune) per la chiusura e la post gestione trentennale dei lotti S1 e S2 della discarica di Scarpino - conclude Lodi - . Vorrei inoltre sottolineare che non è arrivata alcuna informazione, sempre da me richiesta, circa i costi di pre-trattamento dei rifiuti successivamente portati a Scarpino. Costi che graveranno sulle tasse dei genovesi.
Secondo le nostre previsioni, sommando tali costi con quelli di smaltimento presso Scarpino ed aggiungendo anche i costi di trasporto, il risparmio effettivo – con l’apertura della discarica - sarà non superiore ai 5-10 euro a tonnellata, perciò nel secondo semestre (e quindi ormai sull’anno) avremo un beneficio al massimo di 1 milione rispetto allo scorso anno. Molto meno rispetto al Piano industriale, presentato a gennaio 2018, all'interno del quale si prefigurava, in rapporto al 2017, un risparmio sugli smaltimenti di circa 6 milioni di euro (voce “smaltimenti” 22.487.000 a fronte dei 28.500 circa del 2017). Questa discrepanza tra quanto previsto e quello che crediamo accadrà, ci porta a temere una perdita secca sull’esercizio di AMIU 2018. Per quale motivo AMIU non consegna gli atti richiesti ad un consigliere comunale votato dai cittadini?".