Cultura - 15 maggio 2018, 07:57

"In ricordo di Marcello Venturi" alla Biblioteca Berio

Appuntamento alle ore 17, in sala dei Chierici, per il "Ricordo di Marcello Venturi, premio Dante Alighieri per la cultura 2005. Testimonianze, immagini e parole in video"

"In ricordo di Marcello Venturi" alla Biblioteca Berio

Appuntamento alle ore 17 (oggi, martedì 15 maggio) presso la Biblioteca Civica Berio, in sala dei Chierici, per il "Ricordo di Marcello Venturi, premio Dante Alighieri per la cultura 2005. Testimonianze, immagini e parole in video". A cura del professor Francesco De Nicola, Presidente del Comitato di Genova della Dante Alighieri. 

Letture di Enrico Campanati tratte dall'opera prima di Marcello Venturi, "Dalla Sirte a casa mia", ristampata dalle edizioni Gammarò. 

Marcello Venturi (Seravezza, Lucca 1925 – Molare, Alessandria 2008) è stato uno dei maggiori narratori italiani della seconda metà del Novecento. Scoperto da Vittorini, che nel1946 lo fece esordire sul “Politecnico” con racconti che interpretavano nel modo più alto e coinvolgente gli obiettivi del neorealismo e divenuto poi collaboratore e quindi redattore del quotidiano comunista “l’Unità”, pubblicò nel 1952 il suo primo libro, "Dalla Sirte a casa mia", cui venne assegnato il premio Viareggio opera prima. 

Dopo aver pubblicato nel 1956 "Il treno degli Appennini", che segnava la conclusione del neorealismo, e nel 1962 "L’ultimo veliero", un’intensa storia sulla vitalità della vecchiaia, nel 1963 diede alle stampe "Bandiera bianca a Cefalonia", da allora più volte ripubblicato fino al 2013 e tradotto in 14 lingue. 

In numerosi successivi libri ha affrontato temi legati, come nel "Padrone dell’agricola" (1979) ai luoghi della sua dimora nel Monferrato dopo il matrimonio (1960) con la scrittrice Camilla Salvago Raggi, ma anche alla sua uscita dal Pci nel 1956 dopo i fatti di Ungheria (in "Sdraiati sulla linea", 1991), concludendo la sua intensa carriera di narratore con l’uscita, pochi giorni prima della sua scomparsa, dei racconti di "All’altezza del cuore". 

Inviato come giornalista nel 1955 al Giro d’Italia, ha raccolto quelle sue vivaci corrispondenze nel libro "Sulle strade del Giro" (2004).

rg

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