È di questa mattina la notizia di un sopralluogo nell'abitazione di piazzetta Can. Morelli a Pietra Ligure, teatro il 7 aprile 2017 dell'omicido della giovane Janira D'Amato per mano dell'ex fidanzato Alessio Alamia Burastero, da parte della criminologa Roberta Bruzzone accompagnata dai legali della famiglia della vittima. A svelare le motivazioni di tale ispezione ecco le dichiarazioni di uno dei legali della famiglia D'Amato, l'avvocato Simone Mariani:
"Il sopralluogo di questa mattina - ha dichiarato il legale che assieme all'avvocato Fabrizio Biale tutela la famiglia di Janira - è servito per acquisire una serie di informazioni ulteriori al nostro consulente, la dottoressa Bruzzone, soprattutto per quanto riguarda le tracce di sangue dalla cui posizione e dalla cui forma si possono trarre delle conclusioni che riguardano la dinamica dell'omicidio. Dalla dinamica poi si possono a loro volta trarre una serie di elementi che andranno certamente a rafforzare quella che è la nostra convinzione con riferimento all'aggravante della premeditazione: il sopralluogo era finalizzato a fornire una serie di elementi integrativi a quelle che sono le risultanze di un'indagine già comunque esaustiva, proprio con particolare riguardo alla dinamica in un ottica di descrizione di come si è formata la volontà omicida".
L'avvocato Mariani, in conclusione, si è espresso anche a proposito dei tempi di attesa del giudizio di primo grado:
"I tempi saranno molto brevi - ha dichiarato il consulente - proprio immediatamente dopo il sopralluogo di questa mattina, a cui ha partecipato il PM Milocco in persona, è arrivato il provvedimento che fissa l'udienza preliminare al 30 maggio. Quello odierno è stato l'ultimo atto prima della fissazione dell'udienza preliminare: è stata un'attività difensiva esclusivamente nostra a cui il PM ha preso parte potendo così rendersi conto di quelli che sono stati gli accertamenti fatti all'interno dell'appartamento".