Sanità - 06 aprile 2018, 18:32

La fragilità dei delfini: vittime delle malattie umane come il morbillo

Dal morbillo alla salmonella, le esondazioni e l'inquinamento portano patologie gravi e la morte di numerosi delfini

La fragilità fisiologica dei delfini

La fragilità fisiologica dei delfini

Anche i delfini muoiono per malattie di origine infettiva. La loro vulnerabilità è esposta soprattutto al virus del morbillo, di un ceppo diverso da quello umano. E' una delle principali cause di decesso dei delfini trovati spiaggiati sulle nostre coste. E l'inquinamento marino provoca su di loro immunodepressione, rendendoli più esposti anche a infezioni provenienti da agenti terrestri, che arrivano in mare con le esondazioni o le alluvioni. 

Durante il convegno "Rischi emergenti per la salute dei cetacei in Italia", che si è svolto al Galata Museo del Mare di Genova, organizzato dal Centro di referenza nazionale per le indagini diagnostiche sui mammiferi marini spiaggiati (Credima), è emerso che nel 2017 in Italia si sono spiaggiati 212 cetacei, in prevalenza delfini. Anche il Mar Ligure (insieme al Tirreno e all'Adriatico) vede numerosissimi spiaggiamenti. 

Spiega Cristina Casalone, del Credima: "Abbiamo rilevato e la presenza di un nuovo ceppo del virus del morbillo proveniente dell'Atlantico, molto più aggressivo sui nostri animali che non hanno ancora sviluppato gli anticorpi adeguati. Ci ha stupito molto la presenza di agenti terresti, come la salmonella, l'herpes o il toxoplasma".

L'invito del Credima è quello di tenere alta la sorveglianza sullo stato di salute dei cetacei che vivono nei nostri mari, intervenendo in modo multidisciplinare quando si verificano spiaggiamenti anomali.

vg

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