Poco dopo le 19, in piazza Donatori di Sangue, iniziano a radunarsi le prime persone pronte a celebrare il ricordo di Janira D'Amato, uccisa con 50 coltellate dalla furia omicida di un ex fidanzato geloso, Alessio Alamia Burastero. Lui, ieri pomeriggio, durante l'udienza preliminare in tribunale a Savona, ha fatto scena muta. Non ha avuto il coraggio di spendere una parola per ripercorrere quei tragici gesti che hanno spezzato una vita, ma ne hanno anche segnato per sempre un'altra.
Gli organizzatori, la Consulta per il Volontariato di Finale Ligure, lo Sportello Antiviolenza "Artemisia Gentileschi", il comune, iniziano a distribuire le fiaccole e alle 20 parte la silenziosa, composta, commossa fila di persone che rende omaggio alla piccola "Shaky", uccisa nel fiore dei suoi vent'anni.
Il percorso ha una grande valenza simbolica: si parte dalla Croce Bianca di Finalmarina, dove Janira solo una settimana fa aveva conseguito il diploma di soccorritrice, e si arriva alla Croce Verde di Finalborgo, dove già la ragazza da tempo prestava servizio come milite, seguendo quella vocazione ad aiutare e proteggere trasmessale da suo padre, caposquadra dei Vigili del Fuoco.
Presenti quasi tutte le autorità della provincia. Il sindaco di Finale Ligure, Ugo Frascherelli, commenta: "Questa partecipazione è il simbolo della solidarietà e dell'amore che vincono sulla violenza".
Al termine del percorso, a suggellare la fine di una camminata silenziosa, un breve e sobrio applauso liberatorio.