Un ordine del giorno per consentire agli studenti coinvolti nel Progetto Erasmus, che nei giorni delle prossime elezioni politiche del 24 e 25 febbraio si troveranno all’estero, di poter votare. Lo ha approvato questa mattina all’unanimità il Consiglio Regionale, su proposta del Consigliere Sergio Scibilia del Partito Democratico.
“Si tratta di circa 25.000 studenti italiani – sottolinea Scibilia – che in occasione delle elezioni politiche rischiano di non poter esprimere il loro voto e di essere perciò discriminati, come ha evidenziato anche la Commissaria Europea all’Istruzione e Cultura”.
L’ordine del giorno mobilita la Regione Liguria in favore degli studenti Erasmus per verificare col Governo nazionale la possibilità di un intervento normativo, attraverso un decreto-legge, affinché questi studenti siano inseriti tra le categorie di “cittadini temporaneamente all’estero” ai quali è consentito l’esercizio del diritto di voto all’estero.
Nel frattempo il ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri, precisando che se ne parlera' al Cdm di oggi, dichiara che il governo ''farà tutto il possibile'' per far votare gli studenti italiani che stanno facendo l'Erasmus all'estero.
La direttiva del premier Mario Monti é stata perentoria: "Fare tutto quanto è possibile per consentire il voto" agli studenti Erasmus. I ministri dell'Interno, Annamaria Cancellieri e degli Esteri, Giulio Terzi, si sono quindi messi al lavoro per cercare una soluzione per nulla facile, visti i tempi ristretti. Oggi in Consiglio di ministri potrebbe così esserci un decreto per ricomprendere anche gli studenti temporaneamente all'estero (tutti, non solo gli Erasmus) tra i cittadini italiani ammessi al voto per corrispondenza.
Secondo le ultime stime sono oltre 20.000 gli Erasmus e circa 46.000 (dato 2010) in tutto gli studenti italiani iscritti in un Paese straniero. Terzi ha spiegato che "la Farnesina si tiene in stretto coordinamento con il Viminale per valutare ogni possibile intervento per rispondere alla richiesta di studenti che si trovano temporaneamente all'estero". E qualsiasi soluzione, ha puntualizzato, "dovrà naturalmente tener conto dell'esigenza di assicurare parità di trattamento tra tutte le categorie di 'temporanei' egualmente interessate". Non solo Erasmus, dunque, altrimenti ci sarebbero problemi di costituzionalità.
Il ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, da parte sua, ha auspicato che si trovino le modalità tecniché per far votare gli studenti. E appelli analoghi sono arrivati anche da diverse forze politiche. Gli uffici del Viminale e quelli della Farnesina hanno dunque oggi lavorato per individuare le strade praticabili. La più semplice è quella degli sconti sui mezzi di trasporto per rendere meno costoso il ritorno in Patria in occasione del voto del 24 e 25 febbraio.
L'Alitalia ha predisposto tariffe agevolate dedicate esclusivamente agli studenti Erasmus: per favorire il rientro in Italia dei giovani, la compagnia ha previsto tariffe a partire da 49 euro sola andata o 99 euro andata e ritorno sui propri voli. Il Governo potrebbe decidere un rimborso di parte delle spese del viaggio. Quella del voto per corrispondenza è tuttavia l'ipotesi principale alla quale si sta lavorando. Un decreto del 31 dicembre 2012 stabilisce le categorie degli italiani temporaneamente residenti all'estero che possono accedere a questa modalità: appartenenti alle forze armate e alle forze di polizia impegnati nello svolgimento di missioni internazionali; dipendenti di amministrazioni dello Stato, di regioni o di province autonome, temporaneamente all'estero per motivi di servizio; professori e ricercatori universitari.