Per legge al singolo non viene neppure chiesto - nell'esprimere la sua opinione - di considerare la sicurezza né la salute pubblica: può dar loro beatamente contro ed anche andare contro la palese realtà dei fatti. Ovviamente assumendosene la responsabilità.
Leggo sui quotidiani locali di questi giorni in un articolo su Riborgo che “come si è visto nei due incontri non è vero che la maggioranza degli abitanti é contraria al progetto delle villette”... Vedi articolo in correlata da "La Stampa" a firma L.M.
Mancava la “mille e unesima” balla detta da uno che evidentemente deve essere andato ad altri incontri che non a quelli organizzati dal Comune di Savona.
Fortunatamente questi ultimi sono stati filmati e ci auguriamo che tali filmati vengano resi pubblici affinchè ci si renda conto che il rapporto tra chi vuole le villette e chi non le vuole è di circa 2 a 10 (ad essere generosi nei confronti dei favorevoli che sono in minoranza).
Non entro nel merito del calcolo personale fatto da chi le vuole ad ogni costo: il fatto che danneggino molto più di quanto possano portare vantaggio è ormai cosa nota e accertata.
Vorrei solo ricordare che ripetere argomenti vuoti e senza valore, magari mentendo anche sui rapporti tra pro e contro, non trasforma un progetto infimo in uno buono.
Così come ripetere che le casette saranno costruite con principi ecologici non le fa diventare appetibili.
Usare questi argomenti è esattamente come reagire ai vigili che ti multano per transito in zona pedonale dicendo loro che la tua auto è “euro 5”. Dove non ci devono essere auto non ce ne vanno nemmeno se “euro 10”.
E la casa più ecologica in zona agricola è quella non costruita, soprattutto se non ce n'è bisogno. Crediamo che 3000 case vuote a Savona siano un surplus tale da non aver bisogno di rovinare anche Santuario e Riborgo con altro cemento.
Esattamente come per la Margonara.
Questo a meno che il Comune di Savona (che pare essere di centro sinistra) non voglia emulare i colleghi del centro destra emanando una bella “legge ad villettam”.
Ci auguriamo di no e intanto vigiliamo contando sui fatti reali, ovvero sui danni gravi che il progetto arrecherebbe alla sicurezza di tutti, anche di quelli favorevoli che ora non ci pensano, sul fatto che la maggioranza è contraria, sul fatto che si tratta di zona agricola e non residenziale e sul fatto che speriamo che esistano ancora amministratori che sappiano (e vogliano) far quadrare i conti senza distruggere quello che i cittadini hanno affidato loro.