La partecipazione permette ai cittadini di ritornare ad essere protagonisti disegnando insieme alla classe politica il futuro della propria città.
Per realizzare la partecipazione nell’ambito dell’urbanistica occorre che le trasformazioni siano condotte nella massima trasparenza delle procedure con la partecipazione attiva dei cittadini che hanno il diritto di conoscere, dibattere e proporre in tutte le fasi decisionali (anche quelle preliminari) e non solo di essere informati a scelte fatte.
A Savona siamo ancora ben lontani da questo obbiettivo. Si è cominciato, sul caso Riborgo, a preservare il diritto dei cittadini ad essere informati illustrando il progetto alla popolazione, salvo sentirsi subito infastiditi per le critiche al progetto.
Non spacciateci l’ informazione per partecipazione: c’è ancora un bel pò di strada da fare per permettere ai cittadini di partecipare. Si tratta di un primo passo apprezzabile che solleva il velo di opacità attorno alle scelte comunali e permette ai Savonesi di conoscere un progetto. Un primo piccolo passo che consente di ridurre quel fossato che divide i cittadini sudditi dal palazzo in cui vengono prese le decisioni.
Tuttavia la politica con la P maiuscola che non ha paura del confronto con i cittadini dovrà fare molto di più, dovrà mettersi in gioco sempre esponendosi alle critiche per potersi arricchire delle competenze e dei suggerimenti di tutta una comunità.
Dobbiamo costruire la vera partecipazione, per fare delle nostre città dei luoghi che rendano migliore la vita di chi vi abita.