- 02 agosto 2012, 12:11

Metti una cena a Casa Burlando

Metti una cena a Casa Burlando

Pur non incandescente come a Taranto, clima teso anche a Genova alla manifestazione Ilva. Duemila persone hanno raggiunto in corteo la sede della Regione Liguria. Il presidente Claudio Burlando è uscito per incontrarli ma ha dovuto affrontare un faccia a faccia con un lavoratore che gli ha urlato:

"Dovete fare qualcosa altrimenti veniamo a mangiare a casa tua" Buon appetito.

Lui preciso come un fuso di titanio: "Faremo il possibile" ha risposto, nientemeno.

In corso un incontro con una delegazione, presente il sindaco Marco Doria.

La riunione tra la delegazione dei manifestanti dell'Ilva di Genova e le istituzioni si e' svolta in un clima grande tensione. Durante l'incontro il presidente della Regione e il sindaco di Genova sono riusciti a fatica a calmare i lavoratori. ''La vostra esasperazione e' giustificata - ha detto Burlando - ma dobbiamo essere uniti per spiegare che all'Ilva di Genova siamo riusciti a tenere insieme il lavoro e i problemi ambientali''. Al termine i lavoratori in corteo si riavviati di nuovo alla fabbrica. ''Le liti tra magistrati, ministri e ambientalisti non ci interessano - ha detto il segretario della Fiom Ligure Franco Grondona -.

Ci interessa solo che a pagare il prezzo non siano i lavoratori. Se questo avverra' la protesta salira' di livello''. Il presidente Burlando ha sottolineato che ''non bisogna spegnere l'altoforno, altrimenti si spegne la siderurgia italiana''. ''La magistratura - ha detto - deve obbligare l'azienda agli interventi necessari per migliorare l'altoforno, ma questo deve rimanere acceso''.

Per il sindaco Marco Doria, ''la situazione e' drammatica, non si possono perdere altri posti di lavoro. Il tema della salute e' molto importante e delicato, ma l'Italia non puo' rimanere senza l'industria, in primo luogo senza l'industria siderurgica''

Se fa strage, pazienza? ndr

sn - ansa

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