"Sig. Direttore,
mi scuso se ripeto parole che hanno già scritto più volte e meglio di me le associazioni di Vado impegnate nella difesa della salute e dell'ambiente, ma sono spinto dalla constatazione di quanto sta accadendo all'Ilva di Taranto e dalla pervicacia della Tirreno-Power di Vado nel portare avanti il suo progetto di potenziamento della centrale a carbone nonostante l'opposizione della stragrande maggioranza della popolazione locale, dei comuni della riviera vicini e dell'Ordine dei Medici.
L'intervento della Procura di Taranto e del Gip, Patrizia Todisco, con la decisione di fermare lo stabilimento dell'Ilva e di porre agli arresti domiciliari i proprietari, con l'accusa di disastro ambientale perseguendo la logica del profitto a detrimento dell'ambiente e della salute dei lavoratori e dei cittadini, indica che non è lecito contrapporre il diritto al lavoro con quello alla salute e che quando ciò avviene le responsabilità sono dei padroni delle imprese e dei governi, ed ha anche il grande merito di porre al centro dell'attenzione la salvaguardia dell'ambiente e della salute dei cittadini troppo spesso sacrificata in nome del profitto.
Perchè Taranto probabilmente è un caso limite, ma sono molti i siti in Italia in cui le popolazioni si oppongono a centrali termoelettriche a carbone, incenitori e discariche, fonti di inquinamento e malattie, senza trovare alcun appoggio dai principali partiti di governo ed opposizione. Esiste una sottovalutazione delle malattie ambientali.
Per tornare alla situazione di Vado e provincia di Savona, ricordo che il 18/2/2011, su iniziativa dell'associazione vadese 'Uniti per la salute' si è tenuto al Teatro Chiabrera un importante incontro pubblico sul carbone con la partecipazione dei Comitati di Civitavecchia, Tarquinia, Brindisi, Porto Tolle, con la partecipazione del dott. Trucco (Presidente dell'Ordine dei Medici), del dott. Bianchi (Responsabile di epidemiologia ambientale, cnr di Pisa), del dott. Marco Stevanin, già membro della Commissione nazionale via-vas, ed il dott. G. Ghirga, in cui è stata documentata la pericolosità e l'inquinamento dell'ambiente prodotto dal carbone come combustibile che si aggiunge all'inquinamento dei prodotti di combustione dei derivati del petrolio dei veicoli e degli impianti di riscaldamento.
E' certo che, secondo il Wwf, la Tirreno Power di Vado è fra i nove impianti più inquinanti in termini di CO2 in Italia, con le note conseguenze sul riscaldamento climatico, che i due impianti a carbone sono obsoleti e non in regola con le norme nazionali ed internazionali e che l'Ordine dei Medici di Savona ha constatato un aumento della mortalità e della morbilità nella Provincia di Savona al punto da determinare l'intervento della Procura che ha incaricato un Commissione di tre medici, particolarmente competenti, per accertare se esiste un rapporto tra l'aumento della mortalità e l'attività della centrale a carbone.
Ma è già un fatto accertato dalla comunità scientifica internazionale che l'utilizzo del carbone nelle centrali termoelettriche, soprattutto in ambiente cittadino, è dannoso per la salute e l''ambiente , basti dire che l'Energy International Administration (Agenzia governativa statunitense specializzata in analisi energetiche) ha annunciato, come ottima notizia, che nel primo quadrimestre 2012 negli Stati Uniti il consumo del carbone, il combustibile fossile più inquinante in assoluto, è calato del 20% ed il Sindaco di New York, Michael Blomberg, ha dichiarato già nel 2011, riferendo i dati dell'Agenzia per la protezione dell'ambiente degli Stati Uniti: "Ogni anno gli impianti alimentati a carbone provocano oltre 200.000 attacchi di asma nella nazione, molti dei quali nei bambini. L'inquinamento da carbone uccide ogni anno 13.000 americani e ci costa 100 miliardi di dollari per le cure mediche".
E in Italia, quanti i morti per il carbone? A Savona l'associazione 'Moda' Savona ha calcolato, secondo i criteri stabiliti dall'Unione Europea, che i danni prodotti alla salute, 'agricultura, turismo e ambiente, dalla combustione del carbone, costituiscono un costo esterno di circa 140 milioni di euro/anno.
Penso che l'arroganza con cui la Tirreno Power porta avanti il progetto di potenziamento della centrale a carbone, contro la volontà della maggior parte della popolazione locale e contro il principio di precauzione in relazione ai danni provocati dal carbone, non prendendo in considerazione una vera modernizzazione con la metanizzazione completa della centrale, come richiesto dalle associazioni cittadine e dai medici, considerando che i livelli di anidride solforosa di una centrale a carbone sono 140 volte quelli emessi da una centrale a gas e le emissioni di polveri fini 71 volte superiori, dimostri che la proprietà tiene più all'aumento del profitto che alla salvaguardia della salute dei lavoratori e dei cittadini, ed in quanto ai sindacati, in particolare alla Cgil, che sostengono il potenziamento della centrale a carbone contro le associazioni cittadine vorrei dire che, a mio parere, sbagliano e che invece hanno ragione Alberto Asor Rosa quando scrive che è un dato inquietante vedere gli operai schierarsi, senza se e senza ma, dalla parte del padrone, ed il leader della Fiom, Landini, quando dice che il sindacato deve fare un salto culturale, nel senso di non accettare il ricatto lavoro contro salute.
Cordiali saluti".