Biodigestore per rifiuti organici a Ferrania: quale futuro per la Valle Bormida?
1. Perché si vuole costruire un biodigestore da 90.000 tonnellate, che potrà smaltire il doppio dei rifiuti umidi urbani prodotti in tutta la Provincia di Savona?
2. Il Biodigestore, una volta costruito, sarà associato ad uno o più impianti di trattamento a caldo della frazione secca del rifiuti urbani, come recentemente dichiarato dall’Assessore Provinciale Paolo Marson?
3. Perché la proprietà delle aree Ferrania non ha rinunciato alla costruzione della centrale a biomassa che sorgerà a fianco del biodigestore?
4. Per quale motivo l’Amministrazione di Cairo Montenotte vuole affidare la costruzione del biodigestore ad un gruppo di imprenditori, quando solo pochi mesi fa più di 6.000 cittadini cairesi si sono espressi a favore della gestione pubblica dell’acqua e dei beni comuni? Dare il monopolio della gestione dei rifiuti ai privati non è un rischio per quanto riguarda tariffe e gestione sostenibile dei processi di smaltimento?
5. Il biodigestore darà lavoro al massimo ad 8 addetti ed occuperà 40.000 mq di aree verdi, cementificando ulteriormente il territorio. Che fine ha fatto il piano di reindustrializzazione delle aree Ferrania che ha permesso alla proprietà di acquisire il sito per un prezzo simbolico molto inferiore al suo valore reale?
6. Quali effetti potranno avere sulla qualità dell’aria le decine di camion che ogni giorno trasporteranno rifiuti da tutta la Provincia e da quelle limitrofe e le emissioni derivanti dalla combustione del biogas prodotto dal biodigestore?
Organizzano l’assemblea:
Comitato Ambiente Salute Valbormida (Casv), Ass. Are Vallebormida, Ass. Progetto Vita Ambiente, Circolo Legambiente di Cairo Montenotte.
Date Prossime Assemblee:
Giovedì 10 Novembre 2011, Carcare, presso Società Operaia, ore 21.00
Venerdì 18 Novembre 2011, Cairo Montenotte, presso SOMS, ore 21.00