Il MoVimento 5 Stelle da sempre è fortemente critico sul carbone, combustibile solo apparentemente economico, redditizio per chi lo usa ma dai costi altissimi per la popolazione. Lo paghiamo ben due volte, la prima con i danni alla nostra salute e all’ambiente, la seconda con le spese che per questi motivi ricadono sulla società.
Perciò saremo in prima fila nel presidio di Vado Ligure presso la centrale Tirreno Power.
Ha annunciato la sua presenza anche Beppe Grillo, sensibile come noi ai pericoli di una centrale che inquina nella sua, nella nostra Liguria turistica, per un raggio di 50 Km. E della quale adesso si vuole l’ampliamento, non contenti dei due obsoleti e illegittimi gruppi a carbone che ci avvelenano da anni, che continuano a funzionare privi di un’AIA soltanto formalmente richiesta ma che mai potrà essere ottenuta.
I movimenti, le associazioni, molti partiti sono fortemente critici verso questo ennesimo attentato alla nostra terra e alla qualità della nostra vita, non giustificabile né da aumentato fabbisogno energetico né da effettivi benefici in termini occupazionali, soprattutto se confrontati con quelli che si potrebbero ottenere impostando investimenti seri su nuove tecnologie e fonti rinnovabili.
Puntiamo il dito contro i due partiti maggiori, PD e PDL, solidali nell’appoggio a questa ennesima speculazione. Ma particolarmente contro il PD, partito capace di tuonare contro il carbone a Porto Tolle ed approvarlo a Vado, di lanciare una raccolta firme con manifesti contro l’ampliamento nella campagna elettorale per le regionali liguri e poi, in quella stessa amministrazione regionale, dare il via libera al progetto nella sua forma più estesa, compiacendo solo l’azienda, non tenendo conto di dati, pareri di studiosi, del volere delle popolazioni e degli stessi Sindaci interessati, con un voltafaccia completo che sa di tradimento degli elettori.
Lo stesso Presidente Burlando che critica il TAV, negando che un’opera possa essere realizzata senza il consenso delle popolazioni, qui da noi invece agisce all’opposto.
Ugualmente i sindacati mostrano una curiosa forma di strabismo nel difendere solo alcuni posti di lavoro legati a inquinamento massiccio, mentre altre aziende meno impattanti e che si potrebbero rinnovare e salvare, chiudono nell’indifferenza generale.
Stupisce poi che il sindaco di Savona Berruti, che si era espresso in piazza Sisto, alla manifestazione di giugno, contro il carbone e per la metanizzazione, ora, pur invitato, non partecipi al presidio, preferendo un impegno fiorentino presso la convention del rottamatore Renzi, di cui sarebbe dato addirittura come braccio destro e persino responsabile di una parte di programma.
Evidentemente si ritrova già proiettato su una dimensione nazionale, mettendo in secondo piano le gravi questioni locali di cui, pure, dovrebbe occuparsi e per le quali e sulle quali è stato eletto dai cittadini.
Noi, invece, come MoVimento 5 Stelle crediamo fermamente che a partire dalla scala locale, dalle realtà cittadine, dalla buona politica concreta si possa e si debba partire per un cambiamento più vasto, e non il viceversa. Perché le filosofie globali e i proclami dirinnovamento su vasta scala, se non hanno radici ben solide nella realtà quotidiana, lascerannoil tempo che trovano e non potranno certo riformare questo Paese.
Si parte dal basso. Si parte dalla difesa del territorio, metro per metro, contro cattivo utilizzo,inquinamento e speculazione, con proposte nuove.