"Un altro morto sul lavoro in Valbormida.
In un luogo qualsiasi? No, all'Italiana Coke. La classe operaia piange l'ennesima vittima della produzione industriale, l'ennesima vittima del "carbone pulito".
Che senso può avere ancora una cokeria nel 2011? La gente vuole conoscere i livelli di benzene provenienti dalla fabbrica, vuole che siano misurate le polveri sottili ai camini, vuole che vi sia sicurezza dentro la fabbrica.
Vuole conoscere i livelli di radioattività a Bragno e a Cairo.
Tutto è legato, tutto si collega.
Un operaio cinquantenne muore facendo manutenzione. Vuol dire che l'ambiente di lavoro è troppo pericoloso.
E' necessario proclamare uno sciopero generale per la sicurezza e la salute in Valbormida.
Non vogliamo caste che proteggano l'industria. Vogliamo trasparenza sulle conseguenze dei profitti industriali in Valbormida.
Vogliamo una geografia del cancro in Valbormida. La lotta continua"