- 07 settembre 2011, 14:51

Ampliamento Tirreno Power non conforme alle normative: i sindaci rinunciano a chiedere la chiusura dei gruppi a carbone?

Ampliamento Tirreno Power non conforme alle normative: i sindaci rinunciano a chiedere la chiusura dei gruppi a carbone?

Veniamo solo oggi a conoscenza della perizia del Dr. Stevanin della Soc. Terra del 1/07/2011 commissionato dai Comuni di Vado e Quiliano che poi lo hanno presentato a Roma alla Conferenza dei Servizi del 12 Luglio scorso.

Tale articolato studio critico,con importanti argomentazioni tecnico-scientifiche e normative, boccia in modo inequivocabile l’ampliamento a carbone proposto da T. Power approvato invece da Ministeri ed Enti locali che evidentemente non ne hanno tenuto conto.

E’ ben noto a tutti infatti che in tale Conferenza dei servizi è stato deciso da Ministeri, Regione, Provincia e Comuni il devastante ampliamento della centrale a carbone T. Power di Vado-Quiliano.

Constatiamo con soddisfazione che molte argomentazioni riportate nello studio, come la mancanta osservanza delle norme AIA sui vecchi gruppi a carbone nonché le analisi epidemiologiche e licheniche sul territorio, erano già state pubblicate sia dal Moda che dall'Ordine dei Medici in questi decenni di inerzia  degli Enti Pubblici.

Quello che però ci stupisce di più è che tale  perizia giurata non sia stata resa pubblica dagli stessi Comuni di Vado e Quiliano che invece avrebbero almeno dovuto presentarlo all’Autorità giudiziaria per contrastare in modo efficace il "temuto potenziamento a carbone" approvato poi a Luglio in Conferenza dei Servizi.

Ribadiamo ancora una volta la necessità di CHIUSURA IMMEDIATA DEGLI OBSOLETI GRUPPI A CARBONE CHE NON RISPETTANO NE’ MAI POTRANNO TECNICAMENTE RISPETTARE I LIMITI IMPOSTI DALLA OBBLIGATORIA NORMATIVA AIA IN OTTEMPERANZA DEL Dlgl n° 128 Art. 29 decies del 29/06/2010 E IN APPLICAZIONE DEL PRINCIPIO DI PRECAUZIONE visto gli eccessi di mortalità tumorale e di patologie respiratorie e cardiovascolari registrate nel savonese (vedi Allegato).

 

Denunciamo il gravissimo ritardo del rispetto delle norme italiane e della Ue che comporta elevatissimi costi sanitari ed ambientali stimati dalla ue in almeno 140 milioni di euro/anno.

Chi paghera’ tali costi esterni?

Temiamo inoltre che il non richiedere l’immediata chiusura dei gruppi a carbone faciliti anche il devastante progetto di produrre nella discarica Ecosavona del Boscaccio a Vado, di cui il comune è comproprietario insieme a quello di Savona, elevate quantita’ di cdr dai rifiuti solidi ( da 36.000 a 48.000 tonnellate/anno), oggi deliberato con il recente accordo di programma tra comuni, provincia e regione.

Il cdr potrà essere bruciato nella vicina centrale a carbone come previsto a pag. 170 dal piano rifiuti provinciale approvato dalla Regione Liguria e ciò comporterebbe, in aggiunta ai fumi del carbone, una elevata pericolosa produzione di diossine e metalli pesanti peggio di un moderno inceneritore di rifiuti.

Chiediamo quindi agli enti pubblici e ai ministeri  la "completa metanizzazione e depotenziamento" della centrale T. Power in cui sarebbe cosi' tecnicamente impossibile  anche la combustione del cdr e continuiamo a ricordare ai sindaci di Vado, Quiliano e Savona il loro primario dovere istituzionale di tutela della salute pubblica.


Dr. Agostino Torcello - Dr. Virginio Fadda, MODA Savona

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