"Domenica 10 ore 21.00 La sfida nelle sfide: lotta alle mafie. Intervengono: Dina Molino - portavoce di Libera, Livio Di Tullio – Segretario Provinciale PD Savona, Nino Miceli – Capogruppo regionale PD. Presentazione progetto di legge regionale contro le mafie. Modera il giornalista Claudio Porchia."
E quanto si legge sul programma della Festa Democratica sul sito del PD savonese (QUI) che sta scivolando sottotono. Il manifesto scelto non aiuta.
Giusto sabato sera il sindaco di Savona se ne è andato stizzito dopo che il pubblico aveva preferito fare la coda per i ravioli piuttosto che assistere alla chiaccherata sul suo libro.
Questa sera si discute della proposta di Legge regionale contro le mafie presentata in tutta fretta dopo gli arresti savonesi dal segretario del PD ligure Lorenzo Basso.
Ci sono Livio Ditullio, Nino Miceli, Dina Molino di Libera, un'inattesa Isabella Sorgini, il giornalista Claudio Porchia chiamato per l'occasione dalla lontana Sanremo.
Ma Basso non c'è.
La sua assenza brillava tra le altre già nell'incontro pubblico della Ubik con Casa della Legalità Onlus (che ha da poco pubblicato interessanti aggiornamenti da Andora e dintorni, il link QUI)
Anche stasera il segretario regionale del PD Lorenzo Basso, è assente. Pare non ci sia verso di trascinare il segretario regionale a Savona. Perchè?
Dina Molino spiega Libera. Ha portato un filmato a supporto, ma non c'è verso di mostrarlo, neppure dopo una serie disperata di tentativi. Peccato. Libera Informazione è un osservatorio sulla stampa e TV per monitorare le notizie che non passano. Quattrocento giornalisti sono sotto scorta spiega. (Ma per tanti la difesa sarebbe da promuovere anche nelle redazioni, ndr) "La mafia è un iceberg in gran parte invisibile - dice Dina Molino - se la temperatura si alza, il ghiaccio inizia a sciogliersi. falcone diceva che occorre passare dall'impegno straordinario di pochi, all'impegno ordinario di tutti"
Falcone è stato ucciso 20 anni fa.
Claudio Porchia spiega la repressione dei fenomeni mafiosi nell'estremo ponente, e rilancia su Nino Miceli sul fattore prevenzione
Nino Miceli risponde: "... è un tema questo che per la nostra regione rappresenta una novità." Ci siamo trovati a fare i conti con un fenomeno nuovo - dice - parlando di Bordighera e di Genova.
"Le cause dell'infiltrazione mafiosa Libera le sa spiegare meglio di me, ma certo la presenza dei porti favorisce i traffici illeciti, incluso gli stupefacenti. In più La liguria è vicina al confine"
"Fino a qualche tempo fa anche il nostro partito una sottovalutazione di questo fenomeno l'ha avuta" La si pensava altrove, come "un fenomeno folkloristico".
La centrale unica sugli appalti può essere uno strumento importante - continua Miceli - le imprese non si presentano con la coppola si presentano agli appalti con certificati antimafia e regolari iscrizioni alle associazioni.
La stazione appaltante provinciale sarebbe in contatto con Prefetture per accedere a informazioni riservate che attualmente le amministrazioni non hanno.
Il secondo aspetto è il contribuire alla cultura della legalità con le Associazioni. "Ripeto, è un fenomeno nuovo che necessita un'attenzione culturale che fino ad oggi non ha avuto" almeno nella nostra regione. Una formazione specifica per gli addetti delle pubbliche amministrazioni.
Terzo campo d'azione per Miceli: "sostenere azioni positive nell'utilizzo dei beni confiscati con contributi specifici" anche se il Liguria non siamo a questo punto."
Infine, un bel "Tavolo per la legalità in Liguria, istituito dalla Regione e coordinato da un assessore della giunta regionale ma che coinvolga l'insieme del mondo istituzionale e associativo. Coinvolgere i rappresentanti dell'ANCI e anche le autorità portuali"
Testualmente.
Poi Claudio Porchia chiede:
Emerge che la mafia si inserisce nelle elezioni. Stando alle intercettazioni Saso sarebbe andato a Genova a concordare le preferenze. La questione morale nel PdL è diventata un elemento di lotta politica interna. Saso ha detto di essere stato un ingenuo. Voi (PD) che ne dite?
Nino Miceli in sintesi: "Sono scosso e sorpreso dalle intercettazioni di Saso dopo la visita delle forze dell'ordine negli uffici della Regione. Alessio Saso in consiglio Regionale è quello che si presenta meglio. Un politico in corsa per le regionali entra in contatto con 5/6000 persone - continua Miceli - e questo è un rischio. Colpisce che Saso sia andato (fisicamente) a Genova alle riunioni col verduraio Gangemi, dove tra l'altro va a comprare anche una mia collaboratrice. A Sanremo forse ci si farebbe più caso, ma a Genova meno. E' strano però che qualcuno prenda, parta, e vada in questo negozio. Temo ci sia qualcosa di serio.
"Sarò banale - conclude Miceli - occorre tenere gli occhi più aperti di prima. Occorre fare attenzione all' ambiente… Un certo livello di precauzione nell'evitare sovrapposizione di ruoli."