- 12 maggio 2011, 18:28

Riconoscere a Trucioli quel che è di Trucioli (cosa che normalmente viene evitata)

Truciolisavonesi, il celebre blog della nostra provincia, lo aveva scritto 15 giorni fa: "un capo tecnico del Comune di Vado era sotto inchiesta... per..."

Riconoscere a Trucioli quel che è di Trucioli (cosa che normalmente viene evitata)

Purtroppo se ne accorsero solo gli interessati, ma era troppo tardi. Non solo è giusto ma è pure doveroso riconoscere che TrucioliSavonesi, come spesso accade fu un passo avanti a tutti. Chapeau. Questo il Link dell'articolo che lo dimostra

http://www.uominiliberi.eu/index.php?option=com_content&view=article&id=3343:mazzette&catid=1:ultime&Itemid=56

 

"Ha riaperto l’ufficio anticorruzione con arresti

Savona, mazzette di cui si era perso traccia? 

Savona -  E tanto tuonò che piovve. Savona non era più abituata, dunque clamore e shock scontati. Cellulari impazziti. Internet, radio, siti web, blog, hanno diffuso nella prima mattinata la notizia “Riciclaggio e corruzione arresti a Savona, c’è anche un candidato del Pd alle Comunali. Si tratta di Roberto Drocchi, presidente del Riviera Basket di Vado Ligure, dirigente del Comune di Vado, consigliere comunale del Pd a Savona, candidato alle elezioni amministrative del 15-16 maggio”.

 Piccola noticina: Trucioli Savonesi, due settimane fa, aveva dato la notizia che “un capo tecnico del Comune di Vado era sotto inchiesta….per…..”. Per fortuna nessuno si è accorto e ha scavato, altrimenti avrebbero anticipato o  forse guastato la brutta “sorpresa di oggi”.

Possiamo aggiungere che l’indiscrezione provocò, invece, un lapidario commento di Pietro Fotia, tra i proprietari della Scavo-Ter, che da alcuni mesi non disdegnava telefonate – anche e mail di smentite – ai collaboratori di Trucioli.  Fotia disse: “Lasciamo che la Finanza faccia il suo lavoro, io sono sereno”.

Lui sempre gentile, ma impegnato a dare battaglia a quanti, a suo dire, infangavano l’onorabilità ed il buon nome di un’azienda ormai leader nel movimento terra e che dava lavoro a decine di famiglie. I titolari tutti con la fedina penale immacolata.

Pietro Fotia non sopportava il sospetto di essere inserito tra i sospettati di appartenenza alla ‘ndrangheta’. Combattendo con almeno una quindicina di querele per diffamazione, ad iniziare dalla Casa della Legalità di Genova; l’ultima in ordine di tempo, al Sole 24 Ore (giornale della Confindustria) per un grafico sulla mafia in Liguria ed il nome dei Fotia.  Nome che non compariva nel testo redazionale a corredo. Misteri.

Questa volta, per l’accusa, in ballo vicende di presunta corruzione e riciclaggio di soldini. Tutto da dimostrare fino a condanna passata in giudicato. E in attesa che non si faccia vivo qualche berlusconiano doc esperto nei teoremi della persecuzione giudiziaria ad opera di giudici rossi e  forcaioli di sinistra.

Con Fotia e Drocchi (nella Foto), ordinanza di custodia cautelare firmata dal Gip, Fiorenza Giorgi, su richiesta del Pm, Ubaldo Pelosi, per  l’imprenditore di Savona, Mario Taricco Trucioli di recente aveva rispolverato il caso dei box della Curia, in cui figurava Taricco, oltre alla società Acquaviva dei fratelli Fotia e…  chi firmò quella concessione edilizia?-.  Occasione per riprendere un articolo scritto su Repubblica, da Marco Preve, il 3 aprile del 2009.

Il quarto personaggio, in manette, è Andrea Balaclava, cuneense e titolare di un’impresa edile. Qualche frequentazione assidua nel savonese (scommettiamo con chi?...).

Allo stato degli atti si racconta, via media, di mazzette (presunte) date e ricevute nell’ambito di lavori pubblici ed altro.

Eppure per un decennio, fino all’arrivo del procuratore Francantonio Granero, questa provincia è stata descritta da Trucioli e Uomini Liberi, paradiso, oasi “immune dalla corruzione”. Nelle rete anticorruzione finirono (4-5) pesciolini. Ora saranno tornati i pescicani, oppure non si erano mai allontanati, trovando semmai un riserva protetta? La mangiatoia è davvero 'esaurita'?

Chissà a quando risalgono i reati oggi contestati? Forse ci eravamo sbagliati. Dopo un lungo periodo di “anime CANDIDE” (da Candido, noto settimanale di scandali degli anni ’50 e 60), siamo ripiombati nel regno dei dannati alla Belfagor?

 

Nessun processo sommario. Diciamolo chiaro e tondo. Siamo la provincia della Legalità, diffusa, anzi personalità della politica ci hanno assicurato che da noi l'omertà non fa parte del tessuto culturale, economico, sociale. Non trova terreno fertile. Hanno ragione! Basta sfogliare le cronache quotidiane. Le interviste o le dichiarazioni dei signori che occupano l’80 per cento degli spazi dell'informazione. Aggiungete pure ambienti sindacali che contano, di peso."

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Triciolisavonesi.it / Uominiliberi.eu

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