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Attualità | 15 aprile 2025, 12:37

Dopo vent’anni chiude l’HB. Alessio Balbi: “Nato da un sogno e da una passione. Ora è tempo di guardare avanti”

Il locale ispirato all’Hofbräuhaus di Monaco dice addio a Genova. Il fondatore racconta la genesi del progetto, l’amore per la cultura bavarese e il legame costruito con la città: “Una scelta difficile, ma giusta. HB ha lasciato qualcosa che andrà oltre la sua chiusura”

Dopo vent’anni chiude l’HB. Alessio Balbi: “Nato da un sogno e da una passione. Ora è tempo di guardare avanti”

Un angolo di Baviera nel centro di Genova che per vent’anni è stato punto di riferimento di chi voleva ricercare il piacere di birre spillate, tavolate affollate e buon cibo.

Dopo due decenni di attività, l’HB di via Boccardo chiude i battenti. 

Con la sua insegna tipica, il locale tra piazza De Ferrari e piazza Dante era diventato una vera e propria istituzione dove si amalgamavano in modo naturale cultura, musica e accoglienza.

Una storia iniziata ben prima dei vent’anni del locale, come racconta non senza emozione Alessio Balbi, fondatore dell’HB genovese e volto noto dell’accoglienza bavarese in salsa ligure.

L’HB nasce tecnicamente da una grande passione che ho sempre avuto verso il mondo bavarese, il mondo della convivialità, delle birrerie, del calore di questi luoghi”, esordisce Balbi. Prima di diventare ristoratore, lavorava nel settore informatico. “Però ho sempre viaggiato molto e ho sempre terminato qualsiasi mio viaggio a Monaco di Baviera, dove andavo a l'Hofbräuhaus, che è l'HB, la birreria più grande del mondo”.

Proprio quel legame profondo con Monaco ha fatto nascere un'idea che, inizialmente, sembrava poco più che un sogno: “Mi sono trovato una volta a Trieste, in piazza Unità d'Italia, in un locale di tipologia bavarese e da lì, quasi per gioco, ho iniziato a fare un ragionamento su portare una situazione simile anche nella mia Genova”.

Quello che sembrava un pensiero estemporaneo si è trasformato ben presto in un progetto vero. “Ho provato a interpellare l’HB”, racconta, “certo che non mi avrebbero mai considerato, tendenzialmente per la mia poca esperienza nel settore”. E invece…

L’HB, essendo la birreria dello Stato di Baviera, mette al primo posto, più del business, un discorso di passione, di amore verso il mondo bavarese - racconta ancora Balbi - Conoscendomi, hanno visto che la passione era molto forte da parte mia e loro hanno deciso poi di darci il marchio di birreria Hofbräuhaus”.

Il progetto prende forma proprio nel cuore di Genova, tra due piazze cardine della vita della città, una scelta “anche logistica”, che si è rivelata vincente. 

Il locale non è stato solo un omaggio estetico alla tradizione bavarese, ma una vera e propria esperienza capace nel tempo di aprirsi a eventi culturali, musicali e non solo, facendone un crocevia di generazioni e di passioni.

Balbi prosegue: “Un’altra bella vittoria di questi vent'anni è stata quella di slegare il mondo della birra, che fino ai primi anni 2000 era tendenzialmente soltanto un mondo legato ai più giovani, e stenderlo sia a qualsiasi fascia d'età, sia aprendo a quelle che sono le varie iniziative che abbiamo ottenuto dal punto di vista culturale, ma anche tantissime dal punto di vista musicale”.

Tra i ricordi che Alessio porta nel cuore ce n’è uno in particolare: “Io sono amante della musica e uno dei miei gruppi musicali principali, i Marlene Kuntz, avevano suonato qua a Genova e dopo il concerto abbiamo fatto una serata tutti assieme a suon di brindisi. È stato sicuramente un momento che ricordo con estremo piacere”.

Ma il contributo dell’HB è andato oltre le mura del locale: Balbi ha fatto rete sul territorio, cercando sinergie con altri esercenti e realtà locali. “Noi pensiamo che qualsiasi attività commerciale brilli a maggior ragione, ancora di più se riflessa con altre. […] Il fatto è che ognuno non guarda più soltanto il proprio orticello, ma ragiona a livello di collettività di pubblici esercizi, per far sì che l'offerta della città anche a livello turistico sia sempre più ricca, più piena, più interessante, più accattivante”.

Per questo motivo, Alessio è convinto che HB abbia lasciato un’impronta. “È vero che con la vecchiaia dei nostri vent'anni abbiamo iniziato tra i primi, ma adesso sono contento che questo spirito sia stato seguito da tantissime altre attività commerciali e pubblici esercizi”.

La notizia della chiusura ha commosso tanti clienti affezionati e c’è chi non ha nascosto le lacrime: “Mi viene in mente una coppia, oggi sono diventati chiaramente miei amici, che da vent'anni tutti i lunedì e giovedì alle sette presenziavano, avevano il loro tavolo… Sono rimasti scossi”.

Una scelta sofferta, sì, ma ponderata: “È una scelta che era giusta fare, sono contentissimo che sia stato in concomitanza dei vent'anni del locale, che è un traguardo che mi ero prefissato e che sono riuscito a ottenere”.

E il futuro? “Per quel che riguarda il locale non ho ancora bene idea di cosa ci sarà. Per quel che riguarda invece noi, sicuramente ripartiremo con ancora più forza e più entusiasmo a settembre con l'Oktoberfest, che quindi rimarrà assolutamente organizzata da noi. E poi sono idee, devo dire la verità, ne ho davvero tante. Vediamo, sicuramente qualcosa faremo, spero altrettanto interessante come la nostra birreria”.

HB chiude, ma non si spegne. Il sogno nato da un viaggio in Baviera ha portato con sé calore, cultura e comunità. E ora lascia una traccia forte nel tessuto cittadino, pronto a trasformarsi e rinascere con una passione diversa ma ugualmente intensa.

Isabella Rizzitano

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