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Attualità | 15 aprile 2025, 13:56

‘Commercio è Città’, Confesercenti propone la sua visione per tutelare i piccoli negozi: "Serve pianificazione condivisa"

“Abbiamo presentato due studi legati a viabilità, mobilità e marketing territoriale, proprio per dimostrare che ogni zona commerciale ha le sue caratteristiche ben definite e prima di poter applicare modifiche bisogna ragionarci, altrimenti rischiamo di trovarci delle strade deserte” afferma il presidente Massimiliano Spigno

Una città è davvero sostenibile quando mette al centro chi ogni giorno la rende viva: il commercio di prossimità: è questo il messaggio lanciato da Confesercenti Genova durante il convegno "Commercio è Città" che ha visto l'associazione presentare due studi, fra loro complementari, finalizzati alla valorizzazione del commercio urbano e alla riqualificazione dei contesti territoriali: più nel dettaglio, un'analisi urbanistica e commerciale dei Centri integrati di via e un progetto pilota di marketing territoriale rivolto a otto Civ strategici, con azioni su identità visiva, comunicazione, promozione e fidelizzazione.

Durante la presentazione, presenti anche i candidati sindaco Mattia Crucioli, Pietro Piciocchi e Silvia Salis, ma anche l’assessore al commercio Paola Bordilli e l’assessore alla sicurezza Sergio Gambino

Il primo studio, di tipo urbanistico-commerciale, ha preso avvio da un'analisi approfondita del urbano, considerando elementi demografici, socio-economici, di pianificazione territoriale e le principali trasformazioni in atto, in particolare quelle legate al Porr. Un'attenzione specifica è stata dedicata alla mobilità urbana, con riferimento al progetto dei "4 assi di forza" e al loro impatto sulla struttura e la fruibilità dei diversi ambiti commerciali. Sulla base di tale quadro conoscitivo, sono state sviluppate linee guida operative per ciascun Civ, articolate in quattro ambiti principali:

  1.   Mix merceologico: mappatura sistematica delle attività commerciali mediante sopralluoghi e georeferenziazione dei punti vendita, suddivisi per tipologia; e organizzazione dei dati in un database aggiornabile, utile al monitoraggio continuo del tessuto economico locale;
  2.   Bacini di utenza: definizione delle aree di attrazione pedonale (isocrone a 5, 10, 15 e 20 minuti), calcolate tenendo conto delle caratteristiche morfologiche del territorio, per una rappresentazione realistica dell'accessibilita;
  3.   Flussi pedonali: analisi dei flussi di mobilità attiva con rappresentazioni grafiche che evidenziano direttrici principali, nodi di accesso, poli di attrazione e criticità legate alla fruibilità degli spazi mobilità dolce e trasporto pubblico sono stati letti in relazione tra loro;
  4.   Proposte di intervento sullo spazio pubblico: interventi leggeri di riqualificazione urbana (urbanistica tattica, arredi, verde urbano), mirati a migliorare l'attrattività commerciale e la vivibilità degli spazi.

Parallelamente è stato sviluppato un secondo studio, consistente in un progetto pilota di marketing territoriale destinato a otto Civ considerati strategici per la loro rappresentatività del ritorio comunale e metropolitano: Casana, Luccoli, Sarzano/Sant'Agostino, Sestiere del Doge, Borgo di Prè, Nervi Mare, Busalla e Chiavari. Il progetto ha incluso attività di analisi urbana e identitaria, sopralluoghi e progettazione condivisa. 

Tra gli esiti principali emersi dall'indagine, una segnaletica coordinata con visibilità degli esercenti e identità territoriale; proposte estetico-funzionali per la qualificazione degli spazi comuni; un portale web unitario con mappa interattiva, contenuti tematici e directory dei negozi; una fidelity card per incentivare acquisti legati a cultura e mobilità sostenibile.

Noi chiediamo al futuro sindaco che quando vengono prese decisioni che riguardano viabilità, mobilità, cantieristica e tutto ciò che serve a sviluppare la città, venga tenuto in considerazione l'anello debole di questa cosa, cioè il piccolo commercio”, afferma Massimiliano Spigno, il presidente di Confesercenti Genova

Ogni movimento che possa essere “un cambio di viabilità, un parcheggio non più esistente o la cantieristica” in automatico “si riflette sul piccolo commercio” chiarisce. “Il piccolo commercio è un tessuto molto debole che soffre ogni piccolo cambiamento, quindi quello che chiediamo alle amministrazioni presenti e future è proprio quello di concertare con noi tutti i cambiamenti della città, perché poi quello che paga in maniera diretta è proprio il piccolo commercio: vediamo chiusure, vediamo vie completamente desertificate, proprio perché magari nel tempo sono state fatte scelte azzardate e non concertate con noi e quindi il commercio soffre, soffre perché vive di quotidianità, vive di piccolo commercio e quotidianità, socialità e aggregazione. Ci troviamo in situazioni dove non riusciamo a far andare avanti le nostre attività, non per incapacità imprenditoriale, ma proprio perché avvengono delle cose che possono essere il cambio di viabilità, la mobilità, il mancato flusso del trasporto pubblico in determinate condizioni e di conseguenza ne paghiamo direttamente le conseguenze", aggiunge. 

Oggi "il commercio non sta bene": "Questo è chiaro: abbiamo presentato questi studi che sono legati a viabilità, mobilità e marketing territoriale, proprio per dimostrare che Genova è una città policentrica, ogni zona commerciale ha le sue caratteristiche ben definite, che deve essere pensata prima di poter applicare delle modifiche, altrimenti rischiamo di trovarci delle strade deserte", prosegue. 

Poi la riflessione sulla Ztl: "Non è mai un vantaggio. Sono sempre un qualcosa di ibrido che non aiutano nessuno e penalizzano chiaramente il piccolo commercio", conclude. 

Federico Antonopulo

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