Procedono le operazioni per l'allestimento del cantiere presso il piazzale adiacente alla ferrovia a Cornigliano per poter realizzare i lavori che prevederanno la sottostazione elettrica di via Bertolotti, destinata ad alimentare i cavi aerei per i filobus, in linea con quello che è il progetto "quattro assi di forza" che rivoluzionerà in modo significativo il trasporto pubblico genovese su gomma.
Intanto, i cittadini di Cornigliano si sono riuniti organizzando un'assemblea pubblica svoltasi lo scorso lunedì 7 aprile presso la sala messa a disposizione dalla parrocchia di S.Andrea e S. Ambrogio.
Un incontro che ha visto non poche discussioni in questione e che ha portato alla decisione di abbandonare la sala da parte del comitato ‘Cornigliano per la città’: “Per diverse ragioni, abbiamo deciso ad un certo punto di lasciare la sala - afferma il presidente del comitato Giampiero Morstabilini -. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’affermazione di uno dei presenti il quale ha dichiarato che la sottostazione elettrica non sarebbe stata più installata. Anche fosse verità, a noi non è stato comunicato prima dell’incontro e, per evitare teatrini politici, abbiamo di lasciare l’assemblea. C'eravamo messi d'accordo con una scaletta di interventi, che poi non è stata rispettata: quello che volevamo evitare era una strumentalizzazione politica".
Nonostante l’episodio, il comitato proseguirà la sua battaglia: “Ovviamente continueremo a portare avanti la nostra battaglia - prosegue -. Alla fine, è stato deciso di optare per un supporto e ci affiancheremo a Furio Truzzi, il presidente di Assoutenti. Associazione che - continua Morstabilini - ha già iniziato ad agire con un primo contatto rivolto direttamente all’amministrazione comunale”.
Così, la previsione è quella di organizzare a breve un altro incontro fra i residenti e l’associazione: “L’obiettivo è chiaro: durante il nuovo appuntamento, ascolteremo eventuali altre informazioni ma la nostra pretesa è quella di fermare i lavori nell’immediatezza e in maniera, possibilmente bonaria. Ma, lo chiarisco subito, nel caso in cui dovessero esserci risposte negative da parte del Comune, si passerebbe tempestivamente ad un’azione legale”.
Azione legale che, come chiarisce Morstabilini, ha il fine di “non solo fermare i lavori quanto prima possibile che, per diverse ragioni interne, non siamo riusciti a fermare in anticipo e, di conseguenza, sono proseguiti ininterrottamente fino a gettare colate di cemento per le fondamenta - chiarisce -, ma anche di chiarire i metodi da adottare nei confronti della situazione ed eventuali compensi ai cittadini che hanno subito e stanno subendo il danno”.
Nel frattempo, l'associazione ha già mosso, quindi, il percorso "di tutela inviando una Pec indirizzata al Sindaco, all'Assessorato ai lavori pubblici, al presidente del municipio VI medio ponente e Municipio richiedendo il temporaneo fermo dei lavori almeno sino al cambio della nuova giunta di amministrazione, della quale si attende risposta a breve", prosegue.
Il prossimo passo, quindi, "sarà quello di raccogliere le adesioni in modo da avviare il procedimento - afferma- . Se anche gli abitanti delle vie limitrofe volessero aderire, sarebbe cosa gradita, lo stesso vale per la prossima riunione che si dovrebbe tenere salvo imprevisti il 29 della quale sarà nostra premura dare dettagli in riguardo. È giunto il momento di mostrare che corniglianesi sono stufi di subire e se siamo uniti ce la possiamo fare", conclude.
Il precedente intervento dell’’assessore De Fornari: “La sottostazione non può essere ricollocata"
"Abbiamo avuto la possibilità di spiegare il motivo di questa collocazione ai cittadini e al comitato durante l'incontro, che è l'esito di una sovrapposizione di vincoli che derivano non tanto dal fatto che RFI non voglia ospitare la sottostazione, ma semplicemente perché esiste una fascia di rispetto di distanza pari a trenta metri e, inoltre, è necessario rispettare una distanza tra le varie sottostazioni elettriche non superiore ai due km", aveva chiarito l'assessore, rimarcando il fatto che, proprio per queste motivazioni, oltre alla presenza di rivi, "non poteva essere collocata in nessun altro luogo".
Per quanto concerne, invece, la problematica legata ai parcheggi (nell'area la cabina elettrica ne farà saltare circa una decina), l'assessore aveva dichiarato: "Me ne sono fatto carico e attualmente stiamo già facendo un progetto per la ricollocazione in via San Giovanni d'Acri, quindi parliamo di un'area vicina a quella in discussione".