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Attualità | 14 aprile 2025, 11:18

San Teodoro, in via Milano un’ex banca si trasforma in una escape room hi-tech: domani l’apertura ufficiale

Nei locali occupati da una filiale Credem, chiusa ormai da anni, sorgeranno le sei stanze dedicate al gioco di fuga dal vivo. L’iniziativa è stata portata avanti dal trentunenne Cristian Tagliaferro

Uno spazio rimasto inutilizzato per oltre dieci anni, un tempo sede della banca Credem, sta per rinascere con una nuova identità. Si tratta dei locali al civico 93 di via Milano, nel quartiere di San Teodoro, che martedì 15 aprile alle 18 apriranno le porte a una nuova escape room interamente basata su tecnologie avanzate, domotica e intelligenza artificiale. L’escape room, conosciuta anche come gioco di fuga dal vivo, è un’esperienza interattiva in cui i partecipanti vengono chiusi all’interno di una stanza tematica e devono trovare il modo di uscire nel tempo stabilito. Per riuscirci, devono osservare attentamente l’ambiente, raccogliere indizi, decifrare codici e risolvere enigmi di varia natura, mettendo alla prova logica, intuizione e spirito di collaborazione.

L’ambiente che sorgerà in via Milano si estende su una superficie di circa 300 metri quadrati, e ospiterà a pieno regime sei stanze tematiche, allestite per accogliere gruppi di partecipanti chiamati a risolvere enigmi e completare missioni in un tempo massimo di sessanta minuti. Al momento dell’inaugurazione saranno accessibili quattro scenari: Psycho Hospital 1969, ambientato in un ospedale psichiatrico abbandonato; La Tomba di Tutankhamon, che riporta i giocatori nell'antico Egitto; Area 51, incentrata su misteri scientifici e ufologici; e The Jungle Game, una narrazione che mescola elementi fantastici e preistorici. Le ultime due stanze saranno rese disponibili nei mesi a venire.

L’allestimento degli ambienti si ispira a logiche immersive, con scenografie sviluppate da professionisti del settore dell’intrattenimento, gli stessi che progettano attrazioni per grandi parchi a tema. Luci, suoni, effetti speciali, fumo e altri elementi visivi sono integrati con sistemi automatizzati, capaci di reagire alle scelte dei partecipanti, guidandoli o disorientandoli lungo il percorso.

Il progetto è parte del franchising nazionale Cronos Escape Room che fa il suo esordio nel capoluogo ligure dopo essersi diffuso in altre città italiane. A Genova, l’iniziativa è stata portata avanti da Cristian Tagliaferro, 31 anni, già attivo nella gestione di altre sedi a Varese e Novara. Con un background nell’edilizia, Tagliaferro ha partecipato direttamente alla costruzione delle stanze, curandone anche gli aspetti tecnici e architettonici. “Abbiamo cercato di rendere ogni dettaglio il più credibile possibile – racconta – utilizzando materiali e dispositivi che consentissero un’interazione diretta con l’ambiente. Il nostro obiettivo è offrire un’esperienza coinvolgente, capace di attivare ragionamento, intuizione e spirito di squadra”.

L’iniziativa si inserisce in un trend in costante crescita: secondo recenti analisi, il numero delle escape room nel mondo ha superato le 8.000 unità, di cui circa 500 solo in Italia. Un fenomeno che non coinvolge solo il tempo libero dei più giovani, ma viene sempre più utilizzato anche in contesti aziendali per la formazione e il team building.

Il marchio Cronos, fondato nel 2017 da Alberto D’Annibale, imprenditore veneto classe 1995, si contraddistingue per una particolare attenzione alla qualità delle ambientazioni e alla costruzione narrativa delle esperienze. Gli enigmi proposti vengono sviluppati da una società specializzata, con l’intento di bilanciare logica, imprevedibilità e coinvolgimento emotivo. Il format ha già trovato spazio in diciotto città italiane, seguendo un modello replicabile e strutturato.

L’apertura genovese rappresenta quindi un nuovo tassello in questo percorso, portando nel cuore di Porto Modi – a pochi passi dal nodo autostradale e facilmente raggiungibile anche con i mezzi pubblici – una forma di intrattenimento che unisce tecnologia, gioco e narrazione.  

C.O.

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