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Politica | 08 aprile 2025, 10:53

Scolmatore del Bisagno, Crivello chiede chiarezza: “Opera fondamentale, ma i cittadini meritano informazioni concrete”

In Consiglio Comunale il consigliere ricostruisce la genesi del progetto e sollecita aggiornamenti sul cantiere e le tempistiche. De Fornari: “Fine scavi prevista in un anno, funzionamento atteso per l’autunno 2026”

Scolmatore del Bisagno, Crivello chiede chiarezza: “Opera fondamentale, ma i cittadini meritano informazioni concrete”

Lo scolmatore del Bisagno torna al centro del dibattito cittadino con l’interrogazione presentata dal consigliere comunale Gianni Crivello ha chiesto alla Giunta aggiornamenti puntuali sullo stato dei lavori, i tempi previsti per il completamento e il futuro dell’opera, considerata da tutti strategica per la messa in sicurezza idrogeologica del territorio.

Questo è il luogo ideale e ufficiale per fare chiarezza – ha esordito Crivello – e il mio tentativo è sempre legato alla trasparenza nei confronti dei cittadini, che hanno diritto di sapere. In campagna elettorale si è parlato molto dello scolmatore, ma la verità è che questo progetto parte da lontano”.

Il consigliere ha poi ricostruito l’origine dell’intervento: “Lo scolmatore del Fereggiano parte nel 2012 con la presentazione del progetto al governo Monti, che stanziò 25 milioni. A questi si aggiunsero 15 milioni di mutuo del Comune sotto la giunta Doria e altri 5 milioni arrivati da Italia Sicura. Poi nel 2014 due alluvioni colpirono la città: il presidente del Consiglio Matteo Renzi, venuto a Genova, promise i finanziamenti a chi avesse avuto progetti pronti. E così fu”.

Secondo Crivello, è importante ricordare che i lotti successivi dell’opera – compreso lo scolmatore del Bisagno – furono interamente finanziati dal governo Renzi, dalla presidenza regionale Burlando e dalla giunta Doria. “Ho letto di Piciocchi che parla di 200 milioni destinati oggi all’opera. Sì, ma quei soldi arrivano da allora. È giusto ristabilire la verità storica”.

Sull’avanzamento del cantiere, Crivello ha chiesto aggiornamenti anche sul cronoprogramma dello scavo e sui lavori complementari, comprese le manutenzioni future, considerate parte integrante della sostenibilità dell’intervento.

A rispondere è stato l’assessore De Fornari, che ha raccolto i dati anche su richiesta specifica del consigliere:
La talpa meccanica è attualmente in fase di montaggio, serviranno circa tre mesi. L’inizio effettivo degli scavi è previsto per giugno. Se la macchina andrà a pieno regime, si stima uno scavo di 20 metri al giorno, per un totale di 6 chilometri. I lavori dovrebbero protrarsi per circa un anno, più il tempo necessario per gli interventi in alveo. L’entrata in funzione dell’opera è prevista per l’autunno 2026”.

Crivello ha accolto le informazioni con una certa cautela: “Se davvero l’opera sarà pronta per l’autunno 2026, sarà salutata con spumante e quant’altro. Ma nutro qualche perplessità. Non dimentichiamo che questo progetto parte dal 2014: sono passati 11 anni. La messa in sicurezza del territorio, però, è stata e resterà una priorità per il fronte progressista”.


 

I.R.


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